Red
9 marzo 2021
«Zona bianca boccata di ossigeno»
«La Zona bianca è una boccata di ossigeno per gli agriturismi: ma le prenotazioni sono solo locali», sottolineano i vertici della Coldiretti Sardegna
CAGLIARI - Il passaggio alla “Zona bianca” ha rappresentato una grande boccata di ossigeno per gli agriturismi sardi che arrivano da un anno terribile con le strutture che hanno dimezzato i posti per garantire il distanziamento e con i momenti clou della stagione chiusi: primavera, Pasqua, cerimonie e festività natalizie. Il passaggio alla zona bianca permette infatti la possibilità di apertura serale a cena che, secondo la Coldiretti. vale l’80percento del fatturato per un settore duramente provato dalla chiusure forzate.
«Finalmente stiamo lavorando – dichiara la presidente di Terranostra, l’associazione degli agriturismi Coldiretti, Michelina Mulas -a ranghi ridotti, ma abbiamo ripreso a lavorare. Gli agriturismi garantiscono ampi spazi e contatto con la natura, metà ideale in questo momento per chi ha bisogno di staccare dopo un anno di confinamento».
Le prenotazioni sono però limitate ai sardi. «I clienti sono locali ed in particolare gli storici, che hanno già cominciato a prenotarsi anche per le festività pasquali – spiega Mulas - Tutto tace invece sul fronte nazionale ed estero. La situazione è ancora in divenire e incerta e non consente di poter programmare neppure a breve termine».
Nella foto: la presidente di Terranostra Michelina Mulas
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