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Red 25 febbraio 2021
Piano territoriale per l´Unione del Coros e dell´Anglona
Procedono nonostante la pandemia le azioni programmatiche del Piano territoriale “Coros-Anglona Terre di tradizioni”, il principale strumento di progettazione di cui le due Unioni, Coros e Anglona, si avvalgono per il rilancio e la fruizione del sistema territoriale
Piano territoriale per l´Unione del Coros e dell´Anglona

PLOAGHE - Procedono nonostante la pandemia le azioni programmatiche del Piano territoriale “Coros-Anglona Terre di tradizioni”, il principale strumento di progettazione di cui le due Unioni, Coros e Anglona, si avvalgono per il rilancio e la fruizione del sistema territoriale. Azioni di un programma che, nel territorio del Coros, comprende una quarantina di interventi che puntano al rilancio dell’economia turistica, ma anche del benessere della persona. Un investimento di oltre 27milioni di euro, studiato sulla carta qualche anno fa e finanziato nel 2018, che oggi vede avviati quasi tutti i procedimenti, alcuni dei quali al termine dell’esecuzione. Il Progetto di sviluppo territoriale prevede una strategia di sviluppo locale fortemente ancorata a fattori identitari che caratterizzano il territorio favorendo l’attrattività del sistema economico e sociale. Il patrimonio culturale e architettonico, la presenza di elementi paesaggistici di pregio e il forte radicamento delle produzioni di qualità rappresentano le principali leve competitive su cui il territorio vuole investire, attraverso la valorizzazione turistica integrata dell’offerta ambientale, culturale ed enogastronomica e la rivitalizzazione e diversificazione del tessuto produttivo locale. Obiettivo principale del Pst, è favorire la nascita di un’identità turistica unitaria, ricomponendo l’eterogeneità dei territori attraverso la messa in rete in chiave turistica del patrimonio religioso-architettonico e favorendo la più ampia integrazione nella definizione di una qualificata proposta culturale, naturalistico-ambientale e di turismo attivo, nonché attraverso il sostegno alle attività economiche che operano nei settori del turismo e delle produzioni tipiche.

Inoltre, il progetto intende favorire l’innalzamento dei livelli complessivi di benessere della comunità, con l’ampliamento delle dotazioni di servizio in favore delle fasce più deboli della popolazione (anziani, e persone con disabilità, famiglie con bambini e con giovani a carico) intervenendo sul recupero e sull’integrazione dei servizi di assistenza e delle dotazioni in campo sportivo e ricreativo. Nel territorio del Coros, dodici i paesi coinvolti, dodici sindaci impegnati in un cronoprogramma serrato, che ha subito rallentamenti causati dalla pandemia, ma che oggi vede la posa in opera di cantieri importanti, legati alla riqualificazione e restauro di beni architettonici, al potenziamento e ammodernamento di strutture sportive, al recupero di aree degradate da trasformare in centri d’aggregazione e parchi urbani. «Nonostante le difficoltà legate al numero cosi elevato di progetti, a quelle logistiche, di gestione burocratica che gli uffici si sono sobbarcati in un momento storico di paralisi – spiega il presidente dell’Unione del Coros Carlo Sotgiu - le due Unioni Coros Anglona hanno lavorato in sinergia evitando ulteriori rallentamenti e accelerando soprattutto in quei progetti dove era prossimo l’accantieramento. A Ploaghe, il Parco per tutti sarà inaugurato entro la prossima stagione, così come il campo da tennis coperto, la cui tensostruttura verrà montata entro un mese, e tanti altri grandi opere procedono le fasi di progettazione come il “polo calcistico diffuso” nei paesi di Ploaghe, Tissi, Florinas e Codrongianos, che potenzierà non poco la sinergia tra Comuni e darà vita ad un rinnovato tessuto sociale legato allo sport e al benessere della persona».

Senza dimenticare che a Muros verrà costruito un polo sportivo-riabilitativo per persone diversamente abili, in particolare utilizzando l'acqua come elemento riabilitativo. Grande attenzione sugli attrattori culturali: Ittiri vedrà riqualificate l’Abazia di Nostra Signora di Paulis, la chiesa di San Leonardo del Cuga e la Biblioteca Francescana, a Uri verrà riqualificata la Casa Dettori oltre all’area archeologica di San Cadrina, a Usini si procede con il restauro della chiesa di Santa Croce oltre agli altri due progetti legati alle Corti del Cagnulari e al completamento dell’ippovia, e anche Tissi riqualifica l’imponente chiesa di Sant’Anastasia. Putifigari punta alla realizzazione di un percorso ecosostenibile della valle de S’Incantu, che collega il territorio e valorizza le famose domus e Florinas punta sulla valorizzazione ambientale del parco comunale “Su Cunzadu ‘e Cheja” oltre al restauro della Chiesa di Sant’Antonio Abate. Ossi punta i riflettori sull’avvio del sistema di fruizione e gestione integrata delle risorse archeologiche trovando spunto per migliorare la fruizione del patrimonio attraverso un progetto congiunto (Ossi-Perfugas–Sedini), che finanzia un progetto di allestimenti multimediali nelle strutture di servizio alle aree archeologiche. Anche Olmedo punta alla valorizzazione ambientale nel complesso archeologico di Monte Baranta, attraverso l’adeguamento, il miglioramento della sicurezza e la valorizzazione dei percorsi di visita nel sito, oltre all’adeguamento delle infrastrutture sportive e al nido già eseguito. Sul fronte degli attrattori culturali, anche Cargeghe valorizza i suoi gioielli storico ambientali e archeologici con l’implementazione del centro servizi relativo all'area archeologica “Sos Bajolos” e la valorizzazione del parco di Bolotene e del sentiero che conduce alla Domus di Pascialzos, oltre al restauro della chiesa di San Maria in Contra. Anche Saccargia, nel territorio comunale di Codrongianos necessita di un lavoro di riqualificazione, con la programmazione territoriale si lavorerà sul restyling della basilica, ma anche del Palazzo storico CeDoC e, sul fronte del benessere della persona, è prevista la realizzazione di un’area sport e benesserea Sas Mendulas.
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