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Red 23 febbraio 2021
Pesca e commercio di ricci: un mese di operazioni
Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale-Servizio Ispettorato di Cagliari illustra i numeri delle operazioni effettuate in febbraio nel capoluogo regionale e nell´hinterland. Elevate sanzioni per 70.400euro
Pesca e commercio di ricci: un mese di <i>operazioni</i>

CAGLIARI - Attività di controllo sul prelievo e commercializzazione di ricci di mare e polpa di ricci programmata ad ampio raggio nel mese di febbraio a Cagliari e nell’hinterland dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale-Servizio Ispettorato di Cagliari. L’attività è stata effettuata dal personale dal Nucleo investigativo Nipaf, con il supporto della Base navale di Villasimius e della Stazione forestale di Cagliari. L'operazione è consistita nella ricerca, individuazione e identificazione di venditori e pescatori abusivi o quali, sfruttando il canale di commercializzazione e distribuzione reso possibile da siti di vendita specializzati e social network, hanno messo in vendita importanti quantitativi di polpa di riccio lavorata e invasettata illegalmente. Per confezionare un chilogrammo di polpa, sono necessari da 3mila a 5mila ricci, generalmente pescati sotto la misura minima consentita, con grave pregiudizio alla biodiversità. Ogni chilo di polpa di riccio era posto in vendita alla cifra variabile tra 180 e 210euro.

La filiera della pesca, commercializzazione e somministrazione dei ricci è risultata caratterizzata da un’alta propensione all’illecito: sono state contestate in totale quattordici sanzioni amministrative, per un totale complessivo di 70.400euro. Sette le sanzioni da 6mila euro per vendita di polpa di ricci invasettati e posti alla vendita e al consumo senza etichettatura; due da 6mila euro per avere acquistato polpa invasettata senza etichettatura; due sanzioni da 8mila euro per avere violato le necessarie precauzioni igieniche e di sicurezza degli alimenti (in particolare, per avere violato la normativa sulla offerta al pubblico di prodotto alimentare trasformato e conservato in assenza di etichettatura sulla composizione, nonchè informazioni sulla conservazione (si utilizzano bottiglie riciclate); una sanzione da 400euro per la violazione dei divieti degli spostamenti necessari al contrasto all’epidemia da Coronavirus.

E ancora, 10chilogrammi di polpa di ricci invasettata illegalmente sottoposta a sequestro; una denuncia a piede libero per oltraggio e minacce a pubblico ufficiale ( pena prevista fino a cinque anni di reclusione) poiché, nell'ambito di uno dei controlli, un 32enne pescatore di Cagliari, già noto alle Forze dell'ordine, ha minacciato i Forestali impegnati nell'attività. L'operazione s’inquadra nell'attività svolta dal Corpo forestale a tutela della specie e dalla sicurezza alimentare. «Si ringraziano i singoli cittadini e le associazioni che manifestano amore per il mare e consapevolezza ecologica, professando l’astensione dal consumo di ricci di mare, tanto meno se derivanti da attività di pesca e confezionamento di dubbia liceità», dichiarano dalle sedi del Corpo.
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