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Cor 22 febbraio 2021
Caserma, Trò, Caval Marì, Circolo
«Serve un progetto per Alghero»
Fi, Udc, Misto e Psd´Az incalzano: «Dimostriamo di avere la visione di un modello Alghero, rifuggiamo per quanto possibile dalle polemiche, spesso strumentali e non sempre utili, superiamo la fase di galleggiamento e nuotiamo con energia verso le sfide dell’Alghero del futuro»
Caserma, Trò, Caval Marì, Circolo. «Serve un progetto per Alghero»

ALGHERO - Con l'addio al finanziamento da 500mila euro per il progetto di rigenerazione urbana dell'ex Casa del Design ideata dallo stilista Antonio Marras nella scorsa legislatura nell'ex circolo dei Marinai del centro storico, si riaccende la discussione sull'utilizzo dei beni immobili oggi abbandonati. Così l’affidamento della progettazione preliminare per la riqualificazione della ex Caserma dei Carabinieri fa riemergere il tema del suo utilizzo a fini pubblici. «Utilizzo ad oggi indefinito anche, ma non solo, a causa di un possesso di soggetti privati che è arrivato all’esito di un procedimento poco chiaro e che produce frutti difficilmente individuabili» precisano i capigruppo Nunzio Camerada (Fi), Nina Ansini (Udc) e Monica Pulina (Misto), il consigliere comunale Giovanni Monti ed il segretario del Psd'Az Giuliano Tavera.

«Crediamo che Alghero debba revisionare il Piano strategico, inserendo in un progetto omogeneo e di grande respiro l’uso delle strutture pubbliche oggi funzionalmente indefinito. L’Ex Caserma dei Carabinieri e Piazza Pino Piras, il Caval Marì, il Colle del Trò, i locali dell’ex Circolo Marinai, la ex Capitaneria di Porto sono strutture che se inserite all’interno di un progetto organico realizzerebbero ricadute importanti sotto il profilo dell’utilizzo pubblico e della soddisfazione di richieste di funzioni tese a incrementare la crescita sociale ed economica. Anche, a titolo d’esempio, per la promozione delle straordinarie produzioni agroalimentari del territorio» incalzano i rappresentanti dei partiti che in maggioranza esprimono l'asse portante della coalizione che nel 2019 ha vinto le elezioni comunali, ed oggi segnano un graduale malcontento sull'andamento dell'esperienza amministrativa.

«Ma occorre definire un progetto, individuare obbiettivi strategici e affidare un ruolo a ciascun immobile in una scacchiera di funzioni sociali, economiche e promozionali. Occorre individuare le fonti ed i requisiti per meritare le risorse finanziarie regionali, statali ed europee, produrre progetti cantierabili e programmare avendo di mira l’Alghero del 2030. E per fare questo occorre finalmente strutturare un ufficio programmazione che sappia affrontare la sfida degli ingentissimi fondi europei del settennato 2021-2027, che in attuazione delle politiche di coesione premieranno in modo particolare la Sardegna scesa al livello delle regioni meno sviluppate. Dimostriamo di avere la visione di un modello Alghero, rifuggiamo per quanto possibile dalle polemiche, spesso strumentali e non sempre utili, superiamo la fase di galleggiamento e nuotiamo con energia verso le sfide dell’Alghero del futuro» concludono Nunzio Camerada (Fi), Nina Ansini (Udc) e Monica Pulina (Misto), il consigliere comunale Giovanni Monti ed il segretario del Psd'Az Giuliano Tavera.

Nella foto: l'ex Caserma dei carabinieri di Alghero, oggi Distretto della Creatività



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