Red
18 febbraio 2021
«Scenario drammatico per i pazienti oncologici»
Il consigliere regionale del Partito democratico Salvatore Corrias denuncia la situazione del Reparto di Oncologia dell’ospedale “Nostra Signora della Mercede” di Lanusei e dei servizi territoriali afferenti
LANUSEI - «Erano i primi di dicembre quando, con nostra interrogazione, come gruppo Pd in Consiglio regionale chiedemmo al presidente Solinas e all’assessore Nieddu di porre rimedio, con urgenza, a una situazione che già allora si era delineata in tutta la sua gravità. Solo due medici oncologi ambulatoriali e un presidio day hospital con otto postazioni, non erano sufficienti a garantire un servizio adeguato per un territorio molto esteso, con quasi 60mila residenti, numerosi pazienti da curare e assistere e una oggettiva difficoltà, dato il sistema viario, negli spostamenti presso altri presidi ospedalieri».
Inizia così la denuncia del consigliere regionale del Partito democratico Salvatore Corrias sulla situazione del Reparto di Oncologia dell’ospedale “Nostra Signora della Mercede” di Lanusei e dei servizi territoriali afferenti. «Da allora nessuna risposta, da allora – prosegue l'esponente Dem - la situazione non solo non è migliorata ma, al contrario, è drammaticamente precipitata: uno dei due medici ha ottenuto il trasferimento e il peso dell’intero reparto grava sull’unico specialista presente».
«Chiediamo all’assessore, con una nuova interrogazione, quali iniziative intenda intraprendere per fronteggiare la grave situazione e se abbia provveduto ad attivare procedure per il conferimento di ore di specialistica ambulatoriale per oncologi, considerato che l’Avviso pubblicato a dicembre dalla Assl di Lanusei per il completamento delle ore è stato sospeso per ordine del commissario straordinario Temussi. Non è pensabile che gli ogliastrini debbano continuare a subire le umiliazioni e i soprusi di un servizio sanitario che continua a rimanere sordo al grido d’allarme lanciato dal territorio, un servizio che non è in grado, con le sue inefficienze, di garantire la tutela della salute e le prestazioni essenziali che, invece, oggi più che mai è tenuto a garantire», conclude Corrias.
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