Red
18 febbraio 2021
La Maddalena: sindacati chiedonoil rilancio
Il segretario generale Luisa Di Lorenzo e il coordinatore cittadino della Cgil Lorenzo Porcheddu chiedono un incontro all´Amministrazione comunale per il rilancio del territorio
LA MADDALENA - La crisi sanitaria e la conseguente crisi economica hanno fatto riscoprire il valore e la necessità di effettuare scelte unitarie. La parola tornata d’attualità è condivisione. Un ritrovato spirito di partecipazione che si è evidenziato durante la crisi governativa, con il sindacato chiamato dal premier Draghi durante le consultazioni e che rilancia il ruolo di rappresentanza del sindacato nel confronto con le Amministrazioni, siano esse nazionali, regionali o comunali. «Questo è, a nostro avviso, il rapporto che si deve instaurare tra l’Amministrazione comunale di La Maddalena e il sindacato confederale, tenuto conto, soprattutto, delle complessità politiche, economiche e sociali che scaturiranno dalla individuazione dei percorsi per la ripresa della città di La Maddalena», sottolineano il segretario generale Luisa Di Lorenzo e il coordinatore cittadino della Cgil Lorenzo Porcheddu.
«Queste – spiegano - sono le priorità di cui vorremmo discutere con l’Amministrazione comunale. Il “Porto Arsenale” e la sua bonifica, finanziata con 50milioni di euro e con attribuzione di soggetto attuatore al presidente della Regione Sardegna per rilanciare e riqualificare il sito, ormai degradato dopo più di dieci anni di totale abbandono. Nei fatti, c’è la possibilità di riconvertire l’economia di La Maddalena da una monocoltura ormai residuale come quella della Difesa a una nuova nel circuito turistico e culturale con una possibilità notevole per il rilancio economico occupazione dell’Isola».
«La seconda priorità – proseguono gli esponenti sindacali - non certamente meno importante della prima, è quella della costruzione di un percorso che, analizzando le potenzialità del territorio, coinvolga tutti gli attori sociali e istituzionali. Pensiamo ai due Enti territoriali competenti sul territorio: il Comune e l’Ats. Ovviamente, con le loro differenze, ma ciascuno con compiti specifici di programmazione; l’uno in relazione alla programmazione e allo sviluppo economico e sociale del territorio, l’altro in relazione al bisogno di salute dei cittadini. Il coinvolgimento dei due Enti territoriali diventa fondamentale proprio per l’effettivo potenziamento, o la costruzione, della “rete territoriale dei servizi».
«Ed è per questo che dovremmo tendere a un accordo quadro che, partendo proprio dalla idea di “politica territoriale”, crei una rete di servizi che, oltre alle forme già note di integrazione socio-sanitaria, allarghi il suo raggio alla qualità urbana, alla mobilità interna della città ed esterna verso la Gallura, alla produzione e fruizione dei nuovi bisogni culturali e delle occasioni di integrazione e inclusione sociale: anziani, immigrati, disabili. Le scelte appartengono all’Amministrazione comunale – sottolineano in conclusione Di Lorenzo e Porcheddu - ma ciò che rivendichiamo, proprio per la funzione e per la rappresentanza che esprimiamo, è di essere parte attiva nelle tematiche generali. Ed è per questo che chiediamo un incontro».
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