Red
17 febbraio 2021
Appalti elettronici: nuovo record in Sardegna
Il 2020 è stato un anno record per l´Isola: 165milioni di euro in bandi, 79 alle imprese sarde. Cresce l´ammontare totale, ma cala la percentuale delle realtà sarde aggiudicatarie. «Formatevi per entrare nella piattaforma e partecipare ai bandi: necessario sfruttare tutte le opportunità di ripresa economica», è l´appello alle aziende di Antonio Matzutzi e Daniela Serra, presidente e segretario della Confartigianato imprese Sardegna
CAGLIARI - Il mercato elettronico degli appalti della Sardegna segna un nuovo record: nel 2020, la Pubblica amministrazione ha bandito lavori e servizi per 165milioni di euro, di cui 79 sono stati aggiudicati alle imprese dell’Isola. Cala la percentuale delle aziende sarde aggiudicatarie: si passa dal 53percento nel 2019 al 48 dell’anno appena concluso. Sono questi i numeri salienti dell’attività del 2020 in Sardegna del Mercato elettronico della Pubblica amministrazione, strumento del Ministero dell’Economia delle finanze, avviato e gestito da Consip, che consente alle Pubbliche amministrazioni registrate di consultare un catalogo elettronico, confrontare e acquistare i beni e servizi offerti anche dalle imprese sarde abilitate sul sistema. L’analisi dell’Ufficio Studi della Confartigianato imprese Sardegna, sui dati Mef-Consip dell’anno appena concluso, dicono come nell’Isola, su un totale di oltre 165milioni di euro di acquisti da parte della Pubblica amministrazione, il 48percento di questi, circa 79milioni, sia stato aggiudicato da imprese sarde attraverso la piattaforma elettronica. Nel 2018, in Sardegna erano stati banditi appalti per
133milioni, di cui 72 andati alle imprese sarde, mentre nel 2019, su 151milioni, 80 andarono alle realtà isolane. In Sardegna, su un totale di 4.331 imprese abilitate sulla piattaforma, i fornitori attivi sono 1.656, su un totale nazionale di oltre 156mila abilitati e circa 66mila attivi.
Per ciò che riguarda il valore degli acquisti delle Amministrazioni locali a livello provinciale, i numeri più consistenti si rilevano a Cagliari con 55milioni di euro, di cui il 69percento è andato verso fornitori locali. Nel capoluogo regionale, si registrano 1.427 imprese abilitate, di cui 631 attive. La seconda posizione è occupata da Sassari, con quasi 57milioni di acquisti da parte della PA, andati per il 36percento verso imprese locali (874 abilitati e 348 attivi). Ultima, sia per consistenza, sia per percentuale, l’Ogliastra: nella provincia più piccola d’Italia, sono stati 2,3milioni di euro gli acquisti della Pubblica amministrazione attraverso il Mepa, con il 61percento del totale è andato verso fornitori locali registrati (192 registrati e sessantadue attivi). Nel 2020, a livello nazionale, attraverso il Mepa sono stati acquistati beni e servizi per circa 5miliardi e 777milioni di euro. Il dato conferma la crescita esponenziale di uno strumento che oggi rappresenta il principale punto di riferimento delle Pubbliche amministrazioni per gli acquisti di importo inferiore alla soglia comunitaria. «Nonostante l’anno appena passato sia stato pesantemente condizionato dalla pandemia - commenta il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna Antonio Matzutzi - il 2020 è stato un anno positivo per il volume degli appalti elettronici banditi in Sardegna, cresciuti di ben 14milioni in soli dodici mesi e di ben 32 rispetto al 2019. Buona anche la quota aggiudicata dalle realtà sarde, aumentata di 7milioni rispetto all’anno precedente, anche se la
percentuale delle imprese aggiudicatrici sarde è calata di 5punti percentuali, passando dal 53 al 48percento. Questi ultimi dati ci devono far ragionare su quante risorse economiche non rimangono in Sardegna oppure restano, molto ridotte, ma sotto forma di subappalti che, notoriamente, non aiutano lo sviluppo delle imprese. Come facciamo già da diversi anni, è necessario continuare a formare e informare le imprese e condurle all’interno del sistema Mepa per non perdere tante importanti opportunità di crescita e di affari».
Su queste problematiche, Confartigianato Sardegna, proporrà alla Regione di finanziare progetti specifici, diretti alle imprese e alla Pubblica amministrazione, per iniziative di informazione sull’utilità degli appalti pubblici elettronici, per la facilitazione guidata sull’esplorazione dello strumento, e per la formazione specifica per la registrazione, l’accesso e la gestione delle funzioni delle varie piattaforme. «Il mercato elettronico è uno strumento capace di assicurare trasparenza, velocità nei processi, qualità dell’offerta e partecipazione delle piccole realtà imprenditoriali nell'ambito degli appalti pubblici – commenta il segretario di Confartigianato imprese Sardegna Daniele Serra – i numeri della Sardegna sono molto promettenti e l'augurio è che già nel corso di questo 2021 la platea di fornitori sardi possa crescere ancora: aumentare il bacino imprenditoriale della nostra Isola nel servizio significa avere maggiori possibilità di sviluppo, incentivando anche la Pubblica amministrazione ad avvalersi dei beni e servizi delle imprese regionali. Le imprese perdono occasioni importanti non iscrivendosi alla piattaforma. In questo modo, ne beneficiano le realtà che arrivano da fuori regione. Purtroppo, ancora troppe attività produttive soffrono della poca confidenza con i mezzi informatici. La piattaforma Mepa rappresenta un’opportunità sia per Pubbliche amministrazioni, sia per le imprese». Per questo, soprattutto in questo momento di difficoltà, in attesa di un auspicato ritorno alla normalità, l’associazione artigiana rinnova l’invito alle imprese sarde a iscriversi e utilizzare il sistema, rivolgendosi anche alle sedi territoriali di Confartigianato Sardegna per ricevere informazioni, assistenza e supporto per partecipare attivamente alla fornitura di beni o servizi per la Pubblica amministrazione.
Nella foto: il presidente della Confartigianato imprese Sardegna Antonio Matzutzi
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