Red
16 febbraio 2021
«Stop per tre anni alla pesca del riccio in Sardegna»
Nella proposta di legge elaborata da Fratelli d´Italia in Regione, il blocco integrale sarebbe accompagnato dall’avvio di un costante monitoraggio marino, a opera dell’Assessorato della Difesa dell’ambiente e dall’adozione di provvedimenti di sostegno a favore dei pescatori professionisti per tutto il periodo di impossibilità allo svolgimento di questa attività di pesca
ALGHERO - Stop alla pesca dei ricci di mare lungo l’intero perimetro costiero della Sardegna, per un periodo di almeno tre anni, contro l'impoverimento dei fondali lungo le coste di tutta l'Isola. Il blocco integrale sarebbe accompagnato dall’avvio di un costante monitoraggio marino, a opera dell’Assessorato regionale della Difesa dell’ambiente e dall’adozione di provvedimenti di sostegno, a favore dei pescatori professionisti, per tutto il periodo di impossibilità allo svolgimento di questa attività di pesca.
L’obiettivo è quello di scongiurare la definitiva scomparsa dei ricci dal mare che circonda la Sardegna, avviando nel contempo un piano, a medio periodo, che ne salvaguardi la sopravvivenza attraverso il progressivo ripopolamento dei fondali. Questo, in sintesi, il contenuto della proposta di legge elaborata del gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale. A darne notizia è il capogruppo di FdI Francesco Mura che, con i colleghi Fausto Piga e Antonio Mario Mundula, si è fatto carico di affrontare la situazione.
«La gravità della condizione rispetto al numero dei ricci attualmente presenti nei mari sardi necessita di interventi tempestivi e robusti in grado di scongiurarne l’estinzione. In tale prospettiva, si inserisce la presente proposta di legge, volta a sospendere integralmente la pesca del riccio di mare, per un periodo minimo di tre anni, lungo l’intero perimetro costiero delle Sardegna e delle sue isole minori. L’eccessivo impatto umano sulla riproduzione dei ricci, a causa del loro pesante prelievo attraverso la pesca – spiega Mura - sta infatti avendo conseguenze devastanti rispetto ai ripopolamenti dei fondali marini, con conseguenze sia per gli ecosistemi litorali sia per gli stessi pescatori professionisti, i quali potrebbero, a breve, veder la definitiva scomparsa della propria fonte di reddito».
|