Red
5 febbraio 2021
Porto Canale: proposta Pifim rigettata
Ieri mattina, a Cagliari, è stata posta la firma sull’atto che chiude definitivamente l’iter istruttorio avviato il 28 agosto 2020 dalla società di diritto inglese
CAGLIARI - Si conclude, con esito negativo, l’iter della proposta di Pifim company per l’assentimento, in concessione demaniale marittima, del terminal contenitori del Porto Canale di Cagliari. Ieri mattina (giovedì), il presidente dell’Adsp del Mare di Sardegna Massimo Deiana ha firmato il provvedimento di rigetto definitivo della domanda presentata dalla società di diritto inglese, il 28 agosto 2020. Nonostante l’articolato preavviso di rigetto notificato alla stessa Private limited company il 23 novembre, solo alcuni dei requisiti puntualmente evidenziati sono stati soddisfatti con successiva integrazione documentale che, però, non ha colmato le restanti e non superabili lacune di carattere amministrativo, finanziario, operativo e tecnico.
La permanenza di queste carenze ha costretto, di conseguenza, l’Adsp a chiudere in maniera definitivamente negativa l’iter istruttorio. Decisione sofferta che lo stesso Deiana ha comunicato alle organizzazioni sindacali nel corso di una riunione immediatamente successiva alla notifica dell’atto alla società inglese. Durante l’incontro, organizzato per informare i sindacati del nuovo scenario, l’Adsp ha confermato l’impegno a proseguire e a intensificare l’attività di ricerca di potenziali soggetti candidati al rilancio del Transhipment sul Porto Canale, avviata nel dicembre 2019 con la pubblicazione della call internazionale e prorogata, per tre volte, anche a seguito di esplicite richieste di operatori interessati.
«Nonostante l’impegno profuso e l’innegabile spirito di collaborazione e buona fede dimostrati dall’Ente – spiega il presidente dell’Adsp – la società proponente ha rifiutato di presentare l’ulteriore adeguata documentazione che comprovasse alcuni dei fondamentali ed imprescindibili requisiti richiesti dalla legge italiana, dal Regolamento sulle concessioni demaniali dell’ente e dalla call internazionale. Per tali ragioni e con profondo rammarico, non abbiamo potuto che rigettare definitivamente la proposta presentata lo scorso 28 agosto. Ora guardiamo avanti. La situazione contingente ci spinge a proseguire celermente, e con maggiore intensità, nelle interlocuzioni con altri potenziali soggetti interessati al rilancio del Transhipment nel Porto Canale. Una partita che intendiamo giocare con la consueta convinzione, supportati dalla certezza del potenziale dello scalo e avvertendo tutta la responsabilità nei confronti di centinaia di lavoratori che aspirano ad una risposta chiara e concreta per il loro futuro».
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