Red
29 gennaio 2021
La Brigata Sassari ricorda i Tre monti
Celebrata la festa di Corpo del 151esimo e del 152esimo Reggimento Fanteria, in occasione dell´anniversario numero 103 della battaglia dei “Tre monti”
SASSARI - Due distinte cerimonie, avvenute in forma molto ridotta nel pieno rispetto delle norme previste per il contenimento del Covid-19, hanno avuto luogo nelle rispettive sedi dei Reggimenti storici della Brigata “Sassari” per commemorare il 103° anniversario della “Battaglia dei Tre monti”. Il fatto d’arme, che ha visto la Brigata come indiscussa protagonista, riveste una rilevante importanza nel quadro della storia della Grande guerra. Esso, infatti, ha costituito la prima vittoria italiana dopo i tragici fatti di Caporetto e ha segnato la ripresa operativa e morale dell’Esercito italiano dopo la ritirata sul Piave, che valse la seconda medaglia d’oro al valor militare alle bandiere di guerra dei due Reggimenti.
Ieri mattina (giovedì), a Sassari, nella caserma Gonzaga, il colonnello Giuseppe Rocco, comandante del 152esimo Reggimento, ha ricordato il valore di quei soldati, prevalentemente sardi, che hanno siglato uno degli episodi maggiormente carichi di epicità, occorsi sull’altopiano di Asiago nel 1918. Analogamente, nel pomeriggio, il colonnello Marco Granari, comandante del 151esimo Reggimento, nella caserma Monfenera di Cagliari, ha rievocato la storica ricorrenza di quei combattimenti durante i quali è stato esaltato il valore e il coraggio dei soldati italiani.
Nel suo discorso, il comandante del Distaccamento della Brigata Sassari, colonnello Giuseppe Levato, ha sottolineato non soltanto l’ardore posto dai “Sassarini” di allora che ha portato alla vittoria, ma anche gli onori che la popolazione di Vicenza tributò ai “Dimonios” in segno di riconoscenza per aver scongiurato al capoluogo di provincia del Veneto l’occupazione austriaca, citando le parole dell’allora capo di Stato maggiore del Regio esercito, generale Armando Diaz: «Voi non sapete, e forse non saprete mai, quanto avete fatto per l'Italia».
Nella foto: un momento della cerimonia
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