ALGHERO - Marco Di Gangi gliela aveva "giurata" dopo gli screzi degli ultimi tempi [
LEGGI]. E da politico dotato di grande senso dell'attesa,
dopo averlo ben bene ingabbiato con la delibera dello scorso dicembre, passa ai fatti, togliendo ogni discrezionalità all'unica valutazione degli uffici del
Quarter, il regno di Andrea Delogu (
Fi). «Nuova modulistica, trasparenza, gestione più efficiente e coordinata»: questi i nuovi criteri annunciati, che dovranno caratterizzare il riassetto delle procedure e intendono «mettere a sistema e rendere efficace sia l’azione in ambito culturale e degli eventi, sia l’impegno delle risorse dell’Amministrazione e della Fondazione Alghero», spiegano dagli uffici comunali, che evidentemente non valutavano sufficientemente adeguate le vecchie procedure.
A distanza di un mese circa dall'approvazione in Giunta dell'atto che
ingabbia la Fondazione estromettendola, di fatto, dalla cabina di regia della programmazione di eventi e spettacoli e ridefinendo la gerarchia dei rapporti con l'assessorato, il comune rilascia il
format unico da indirizzare al protocollo unico del comune di Alghero. Così richieste di concessione di patrocinio gratuito e di contributi, vantaggi economici, beni in comodato o altri servizi per la realizzazione di manifestazioni ed iniziative, dovranno per forza di cose passare attraverso gli uffici comunali dell'assessorato competente diretto da Marco Di Gangi (
FdI).
«I moduli saranno gli unici utilizzabili per tutte le istanze e quelle trasmesse con modalità differenti non saranno prese in considerazione» avvertono da Porta Terra. Una semplificazione che l’assessore comunale alla Cultura e Turismo «ritiene utile allo snellimento dei rapporti diretti e per distinguere per quali iniziative ci si limiti a chiedere il solo patrocinio gratuito e per quali, invece, oltre al patrocinio, vengano richiesti contributi economici. Riteniamo sia utile, in questo senso, razionalizzare e rendere efficace il rapporto con le associazioni culturali e con le realtà che interagiscono con l’Amministrazione e con la Fondazione».
E' chiaro che si tratta di un atto destinato a incidere enormemente nei rapporti tra assessorato e Fondazione, col primo che eserciterà fino in fondo il ruolo di indirizzo oltreché di controllo. Lo stesso Di Gangi era stato chiaro in
Consiglio comunale quando aveva sottolineato che la Fondazione altro non era che un mero «strumento in mano all'Amministrazione comunale» e che, a differenza di come qualcuno la aveva intesa, «dovrebbe intervenire soltanto su espressa delega e su attività e iniziative dell'Amministrazione».