Red
18 gennaio 2021
Il Convitto Canopoleno compie 410 anni
Dal 1611, in un percorso che ha formato intere generazioni di studenti. Il Convitto nazionale di Sassari, con il passare dei secoli ricchi di storia, è un’autentica istituzione della Sardegna
SASSARI - Sono trascorsi 410 anni dalla sua nascita. Dal 1611, in un percorso che ha formato intere generazioni di studenti. Il Convitto nazionale Canopoleno di Sassari, con il passare dei secoli ricchi di storia, è un’autentica istituzione della Sardegna. La prima in Sardegna, che vide la luce sei anni prima della sua omologa realtà cagliaritana. E ora, con più di mille alunni, è un riferimento nel panorama formativo dell’Isola. «E’ una storia di grande valore quella che ha tracciato la nostra scuola - spiega il rettore Stefano Manca - e la qualità del percorso che ci ha portato fino a qui, ed ecco il motivo per il quale questa ricorrenza riveste un significato ancor più importante. Una ricorrenza che dimostra una volta di più, quanto il nostro Convitto nazionale in tutto questo tempo ha significato, attraverso le sue azioni formative, per questo territorio».
Il Canopoleno fu fondato come Collegio dal prelato sassarese Antonio Canopolo ed affidato dal 1627 ai gesuiti che, per circa due secoli ospitarono i seminaristi finché non venne trasformato in un Collegio dello Stato riservato quasi esclusivamente ai figli della ricca borghesia di Sassari e del circondario. Nel 1848, i gesuiti lasciarono l’istituzione e il Convitto diventò “Nazionale” con Regio decreto del 10 marzo 1860. Poco dopo, fu creato un Liceo-Ginnasio annesso al Convitto per consentire agli studenti di poter frequentare le scuole rimanendo nella struttura di Piazza Santa Caterina. Un cambio di passo per la scuola fu il trasferimento agli inizi degli Anni Settanta dal centro della città nella nuova sede di una Sassari che si espandeva a Luna e Sole. Un’idea la cui realizzazione fu possibile grazie alla donazione dei terreni di un ex convittore, il commendator Giacomo Poddighe. Il preludio della scuola di oggi, che può contare su percorsi formativi di eccellenza nei quattro licei, Classico, Classico europeo, Scientifico internazionale e Scientifico sportivo insieme a primaria e secondaria di primo grado. Un’offerta sostenuta qualitativamente dalla presenza del convitto residenziale e del semiconvitto. Realtà, queste ultime, in grado di completare un percorso didattico a tutto tondo. Un vero e proprio sistema formativo unico in questo territorio su cui si possono trovare maggiori informazioni sul sito internet dedicato.
«I nostri sono percorsi formativi di eccellenza per tutti gli ordini di studio - tiene a ribadire Manca - e in particolar modo i nostri licei si aprono ad una dimensione più ampia capace di accrescere ed adeguare le competenze degli alunni rispetto ai percorsi che dovranno compiere. Per una crescita costante, dinamica e di prospettiva». Nella storia del Canopoleno, sono stati numerosi i protagonisti: da Palmiro Togliatti (che fu convittore) ad Antonio Segni, Camillo Bellieni, e poi Enrico Berlinguer, Francesco Cossiga, per arrivare ad Antonio Pigliaru e Salvatore Mereu. Oltre a Salvatore Coradduzza, famoso insegnante di latino e greco, l’atleta Dino Siddi e il noto giornalista sassarese Aldo Cesaraccio (“Frumentario”). Per un percorso lungo 410 anni, che vedrà di certo, anche in futuro, gli allievi protagonisti e capaci di scrivere pagine di storie sempre nuove dell’istituto.
Nella foto: il rettore Stefano Manca
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