Red
18 gennaio 2021
L’arte sacra illumina Sassari
Prosegue anche dopo le festività natalizie l’iniziativa promossa dal Comune, che vede protagonista il ricco patrimonio artistico presente nei più importanti luoghi di culto cittadini. Il progetto è stato coordinato dall’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’Arcidiocesi. La realizzazione è stata curata da operatori economici locali
SASSARI - Prosegue anche dopo le festività natalizie l’iniziativa promossa dal Comune di Sassari, che vede protagonista il ricco patrimonio artistico presente nei più importanti luoghi di culto cittadini. Una passeggiata tra le vie della città offrirà l’opportunità di scoprire i tesori custoditi nelle chiese: le opere d’arte proiettate all’esterno degli edifici si mostrano in uno scenario suggestivo e di grande impatto.
In questi giorni, sul campanile della cattedrale di San Nicola è possibile ammirare la Madonna del Bosco, un dipinto a tempera su tavola di scuola senese, custodito nell’altare maggiore, datato al XIV secolo. Il culto della Madonna del Bosco a Sassari risale all’età altomedievale. Un’altra preziosa opera, proiettata sulla facciata della chiesa della Santissima Trinità, è custodita nella chiesa della Madonna del Carmelo. Nell’altare in marmo e stucco, ricco di particolari, spicca la piccola tela raffigurante la Madonna con Bambino, opera del pittore Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato, dal nome del paese in cui nacque nel 1609. Dall’ingresso laterale della chiesa di Santa Maria di Betlem, su Corso Regina Margherita, si ammira la riproduzione della Madonna di Betlem o della Rosa, statua in legno policromo di scuola catalana, databile al XIV secolo.
A chiudere l’itinerario il santuario di Nostra Signora del Latte dolce, costruito tra il 1177 e il 1190. La chiesa, abbandonata nel Cinquecento, quando venne ritrovata, nel 1825, al suo interno conservava quasi intatta una lunetta dipinta raffigurante la Madonna che allatta il Bambino Gesù (risalente al XIV secolo). Il ritrovamento apparve miracoloso agli abitanti della borgata, che da lì in avanti cominciò a essere chiamata “zona del Latte dolce”. In questi giorni, questa opera d’arte, dal profondo significato simbolico per la città, è visibile a tutti dall’esterno. Il progetto è stato coordinato dall’Assessorato comunale alla Cultura, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Sassari. La realizzazione è stata curata da operatori economici locali.
Nella foto: Nostra Signora del Latte dolce
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