«Considerato che, allo stato attuale, l´ordinanza regionale è incongruente, e che analoghi provvedimenti adottati da altre Regioni sono stati sospesi dagli organi giudiziari, il Coordinamento dei presidenti di Consiglio di Circolo e d´Istituto della Regione Sardegna chiede a gran voce di ritirare il provvedimento in vigore e permettere il rientro in sicurezza delle studentesse e degli studenti nei propri istituti»
CAGLIARI - «Il Dpcm del 14 gennaio 2021, stabilisce che, nelle regioni considerate “gialle”, da lunedì 18 gennaio l’attività didattica delle scuole superiori deve essere garantita con la presenza di almeno 50percento degli studenti, fino ad un massimo del 75percento». A ricordarlo sono i membri del Coordinamento dei presidenti di Consiglio di Circolo e d'Istituto della Regione Sardegna, in disaccordo con quanto previsto nell'Isola.
«L’ordinanza RaS n.1 dell’8 gennaio 2021
[LEGGI] stabilisce la chiusura di tutte le scuole secondarie di secondo grado, con l’adozione fino al 31 gennaio 2021 della didattica digitale integrata. Considerato che, allo stato attuale, questa ordinanza è incongruente, e che analoghi provvedimenti adottati da altre regioni sono stati sospesi dagli organi giudiziari, questo Coordinamento chiede a gran voce di ritirare il provvedimento in vigore e permettere il rientro in sicurezza delle studentesse e degli studenti nei propri istituti. Non vorremmo che, anche in questo caso, a decidere debba essere il giudice amministrativo», concludono, non escludendo quindi ricorsi al Tar.