L´associazione animalista algherese "Fuori di Zampa onlus" pronta a dare battaglia contro la decisione del governo regionale sardo di consentire liberi spostamenti ai cacciatori nei giorni vietati
ALGHERO - «Solinas revochi immediatamente il via libera ai cacciatori nei giorni vietati». Parte da Alghero la protesta contro il Governatore sardo, già insignito del
nobel dal
Gruppo d'Intervento Giuridico. L'associazione animalista Fuori di Zampa onlus si schiera contro l'ordinanza n. 2 dello scorso 9 gennaio con cui il governo regionale autorizza la libera circolazione dei cacciatori in tutto il territorio sardo, in barba ai divieti del
Dpcm. «Non capiamo quali siano le ragioni di estrema necessità alla base di questo inspiegabile provvedimento che rappresenta uno schiaffo nei confronti di tutte le attività in ginocchio, ma estremamente rigorose nel rispettare le prescrizioni nazionali anti Covid», affermano i volontari. Ma oltre al gravissimo danno economico che il comparto produttivo sta affrontando, c'è un altro aspetto sottovalutato: la crisi totale del sistema di formazione ed educativo.
Alle nuove generazioni il Covid ha sottratto il diritto allo studio, ma anche il diritto alla socialità. Le associazioni sportive sono al palo da mesi. «Il ruolo dello sport è fondamentale per la diffusioni di valori quali la condivisione, l'amicizia, il rispetto dei ruoli e delle regole, ma anche per garantire ai giovanissimi momenti di svago in una ambiente sano – spiegano gli attivisti di Fuori di Zampa – siamo scandalizzati da
questo provvedimento con cui, di fatto, il governo regionale sardo riconosce un ruolo chiave alle attività venatorie, cioè legate all'uccisione di animali. Per noi questo non è uno sport. E non è una necessità. Non lo è in generale. In tempi di restrizioni Covid, in cui tutti sono chiamati a un grande senso di responsabilità e sacrifici, appare davvero difficile da digerire questa mossa dell'amministrazione sarda».
Non solo, armati di fucile, i cacciatori potranno circolare liberamente nei boschi, anche in gruppo, (nel caso della caccia al cinghiale si parla di compagnie formate da numerosi cacciatori) mentre i comuni cittadini non potranno nemmeno andare a trovare un parente o un amico se risiede in un comune diverso. L'ordinanza autorizza pure i pranzi di gruppo, purché all'aperto e nel rispetto delle distanze di sicurezza. «Crediamo che anche nel rispetto di chi ha dovuto rinunciare anche a incontrare i
propri familiari per rispettare le norme antiCovid, questo provvedimento vada revocato immediatamente». In caso contrario l'associazione Fuori di Zampa onlus si attiverà con azioni di protesta. «A questo proposito rivolgiamo un invito a tutte le associazioni di volontariato, animalista e no, sportive ecc che vogliano unirsi alla nostra battaglia, nel rispetto dei diritti di tutti».