La società che per conto del comune di Alghero esegue la riscossione coattiva delle entrate comunali protocolla la richiesta ufficiale di rinnovo contrattuale. Agli atti anche un esaustivo parere legale. Il silenzio dell'Amministrazione, la pioggia di cartelle sui cittadini ed il rischio contenzioso all’orizzonte
ALGHERO - L'attuale concessionaria del servizio di accertamento e riscossione coattiva delle entrate comunali di Alghero formalizza la richiesta ufficiale di rinnovo contrattuale. Come del resto avvenuto per tutte e qualsiasi concessione in essere nel comune di Alghero (perfino per quelle scadute) - dagli immobili ai suoli pubblici fino alle attività commerciali - anche la
Step è certamente andata incontro all’imprevisto irrompere nella vita quotidiana e nei rapporti giuridici della pandemia
Covid-19 con chiare ricadute negative in termini di esecuzione delle prestazioni.
«L’adozione delle misure restrittive adottate per fronteggiare la pandemia - precisa l'amministratore delegato nella lettera indirizzata ai vertici del settore Tributi del comune, all'assessore Caria ed al sindaco Conoci - ha determinato un forte rallentamento delle attività affidate alla
Step, la quale, in considerazione dell’approssimarsi della scadenza contrattuale dell’incarico (allo stato fissata al 29.05.2021) si vede fin d’ora costretta, al fine di salvaguardare l’utilità economica dell’accordo e quindi la giusta remunerazione del proprio lavoro, ad emettere tutti i provvedimenti di competenza entro il predetto termine, con conseguenti intuibili disagi sia per gli operatori della concessionaria sia per la cittadinanza».
Ed in effetti non si può negare come il
lockdown abbia inciso pesantemente su tutte le operazioni, interrompendo i flussi di cassa e determinando il precipitare degli introiti da riscossione a causa anche del blocco totale degli accertamenti. Difficoltà che sommano al generale stato di crisi economica in cui sono precipitate numerose attività locali, con fatturati più che dimezzati e l'impossibilità di far fronte con puntualità al pagamento di oneri e tasse. Tutte evenienze che hanno gravato e graveranno con maggiori oneri sugli inevitabili contenziosi che in simili contesti non potranno che crescere.
Per queste ragioni la società amministrata da Salvatore Foddai ha richiesto il prolungamento delle scadenze contrattuali di ulteriori tre anni rispetto alla originaria scadenza, così come peraltro previsto dal Capitolato d'Oneri che regola l'affidamento. Richiesta avvalorata da un esaustivo parere legale che, «accertato il verificarsi di fatti non riconducibili al concessionario che incidono sull'equilibrio del piano economico finanziario», «sussiste in capo alle parti un vero e proprio dovere giuridico di rinegoziare il contenuto delle pattuizioni contrattuali». La richiesta della quale è venuto in possesso il
Quotidiano di Alghero soltanto negli ultimi giorni, è stata protocollata a Porta Terra lo scorso mese di settembre, ma è molto probabile che ci siano state successive interlocuzioni tra le parti.
Pare oltremodo chiaro, infatti, che il silenzio dell'Amministrazione sulla delicata partita, possa essere alla base dell'accelerazione impressa da
Step sugli accertamenti e la pioggia di notifiche cadute negli ultimi mesi sulla testa degli algheresi [
LEGGI]. Contribuenti che nonostante il drammatico periodo si sono ritrovati in cartella atti senza alcun rischio prescrizione (addirittura fino al 2019). Una scelta a questo punto obbligata per
Step, che senza una risposta da Porta Terra si è ritrovata proprio nella fattispecie chiaramente denunciata tra le premesse della richiesta di proroga contrattuale (con grave danno per i cittadini).
Ma non è tutto. A questo punto la palla passa ancora una volta in mano all'Amministrazione Conoci: dopo aver scientemente evitato di rescindere il contratto all'atto dell'insediamento, come invece più volte urlato strumentalmente in campagna elettorale al grido "
Stop alla Step" (clamorosa la manifestazione con bandiere davanti alla sede di via Sant'Anna), in caso di mancato rinnovo - oltre al pericolo di far sprofondare la città in una delicatissima e pericolosa deriva sociale a causa del numero potenziale di atti in notifica in pochi mesi - si spalancherebbero le porte ad un nuovo ed inevitabile contenzioso. Insomma, oltre il danno la beffa (ovviamente sempre per gli algheresi).