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Antonio Burruni 10 gennaio 2021
Brogli elettorali: in Argentina indaga un´algherese
A partecipare attivamente alla denuncia presentata dall´ex onorevole Dem Fabio Porta, c´è anche un avvocato federale che arriva da Alghero. E´ Rosa Maria Dettori, che lavora da quasi sette anni per la Procura federale nazionale argentina
Brogli elettorali: in Argentina <i>indaga</i> un´algherese

ALGHERO – Mentre la vita della politica nazionale è scandita dalle “prove tecniche di crisi” all'interno della Maggioranza, in Argentina si guarda a oltre due anni fa, quando si votò per le Elezioni alla Camera e al Senato. Mentre nella prima, i dodici deputati eletti all'estero non hanno portato a contestazioni, così non è per il Senato, con un ricorso presentato da Fabio Porta (Partito Democratico) contro l'elezione di Adriano Cario (Usei) nella “Circoscrizione Estero-Ripartizione America meridionale”. A partecipare attivamente alla denuncia presentata da Porta, c'è anche un avvocato federale che arriva da Alghero. E' Rosa Maria Dettori, che lavora da quasi sette anni per la Procura federale nazionale argentina dove, nella maggior parte dei casi, si occupa di riciclaggio, specializzandosi in reati perpetrati da organizzazioni criminali extraterritoriali, di società offshore e di diritto tributario penale. A questo, dopo un Master in Criminalistica e scienza forense superato in Venezuela, aggiunge l'insegnamento all'Università Fasta in una "Diplomatura" in "Seguridad Ciudadana-Tráfico ilícitos y Crimen organizado" (corrispondente a un Master di Primo livello).

«I cittadini italiani in Sudamerica – dichiara Porta (eletto nel 2008 e nel 2013 alla Camera e presidente del Comitato permanente “Italiani nel mondo e Sistema Paese”) – aspettano una risposta seria e inequivocabile da parte delle Istituzioni italiane, ma anche dalla giustizia locale: non è tollerabile che il nostro voto sia distorto, con fenomeni di corruzione e manipolazioni. E' per questo che la mia battaglia è la stessa di ognuno di noi e sono sicuro che la vittoria sarà di tutti» Il 21 ottobre 2020, il Senato della Repubblica ha iniziato l'esame del ricorso, costituendo un Comitato (costituito dai senatori Luigi Augussori, Pietro Grasso e Anna Rossomando, coordinati dai correlatori Giuseppe Cucca e Grazia D'Angelo) che dovrà esaminare una trentina di sezioni elettorali contestate, mentre, la seconda settimana di dicembre, ha eseguito un'audizione informale, in videoconferenza, del presidente dell'ufficio centrale per la Circoscrizione Estero presso la Corte d'Appello di Roma.

Quello che viene sottolineato come “particolare” è che, in alcune di queste, il candidato dell'Unione sudamericana emigrati italiani conseguì il 90percento dei voti. Da li, la decisione di Porta di denunciare «un broglio di scala industriale», dopo i primi dubbi sollevati dai parlamentari del Maie Borghese e Merlo, che segnalarono come anomala la concentrazione di schede elettorali votate in alcune sezioni di Buenos Aires. Il Pd presentò subito un esposto alla Corte d'Appello di Roma, a firma del responsabile Dem per gli italiani all'estero Luciano Vecchi. Denunce sono arrivate anche all'indirizzo del Tar e di Procure italiane e argentine (Jusgado federal). Grazie alla prosecuzione in tandem tra Porta e il dirigente Pd in Argentina Alberto Becchi sono scattate due denunce, che hanno portato alle indagini sia della Procura di Roma, sia di quella di Buenos Aires.

Nella foto: Rosa Maria Dettori



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