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Red 8 gennaio 2021
Canale Urune: l´allarme della borgata
«Che fine ha fatto il piano di mitigazione del rischio idrogeologico?», chiede il presidente dl Comitato di borgata di Maristella Tonina Desogos
Canale Urune: l´allarme della borgata

ALGHERO - «Mi chiedo che fine abbia fatto il Piano di mitigazione del rischio del quale si parlava in occasione della presa d’atto del Pai redatto dall’ingegner Cambula. E' stato predisposto? E’ stato finanziato? Che fine ha fatto?». In questi giorni, dove le precipitazioni hanno allagato vaste zone del territorio [LEGGI] e la protezione civile è dovuta intervenire in più occasioni [LEGGI], queste sono le domande che pone sul tavolo della discussione il presidente dl Comitato di borgata di Maristella Tonina Desogos

«A quei tempi in agro alcuni, pochi a dir il vero, ingegneri idraulici, con titolo conseguito on-line in due notti, ma soprattutto leoni da tastiera avvezzi alle polemiche, sostenevano apertamente e pubblicamente che il rischio previsto nel Pai per le zone contrassegnate a elevata pericolosità fosse frutto di studi sbagliati. Ovviamente non si riferivano ai loro studi, mentre l’Amministrazione comunale algherese precedente e anche la stragrande maggioranza degli abitanti e degli imprenditori agricoli dell’agro di Bonifica sì fidarono di chi invece gli studi li aveva fatti, non in due notti. E fu così che il Pai poté essere licenziato. Questo era ieri», ricorda Desogos.

«Oggi invece i fatti, le immagini e i danni inflitti al mondo agricolo della Bonifica, oltre che chiarire impietosamente chi ieri aveva ragione, impongono riflessioni ben più serie e approfondite da parte di tutti gli Enti, Amministrazioni e i veri e titolati portatori di interesse in agricoltura, per dare immediate risposte e soluzioni che non possono prescindere dal reperire risorse per mitigare quel rischio paventato e certificato da chi ne aveva titolo valido. Bisogna fare attenzione inoltre al fatto che il pericolo non è passato, ma anzi, potrebbe essere in agguato e i danni molto più ingenti: oggi infatti, con i terreni impregnati come sono d'acqua, se dovesse piovere insistentemente per qualche giorno assisteremmo a disagi inimmaginabili. Tutto il resto sono pittoresche prese di posizione che – conclude il presidente del Comitato - persino quando affermano di non voler polemizzare, polemizzano, con ricadute deleterie sul mondo agricolo della Bonifica e sugli enti a supporto e servizio del mondo agricolo stesso».



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