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Red 5 gennaio 2021
«Conoci chieda lo stato di calamità naturale»
Maltempo: 250ettari allagati tra Alghero e Olmedo. L´allarme è stato lanciato dalla Coldiretti nord Sardegna, che invita il sindaco di Alghero a chiedere alla Regione autonoma della Sardegna lo stato di calamità naturale. L´associazione agricola si lamenta anche per «la beffa delle assicurazioni»
«Conoci chieda lo stato di calamità naturale»

ALGHERO - Anche le campagne di Alghero e Olmedo sono sommerse dall’acqua. Dopo gli 800ettari nella Bassa valle del Coghinas, dove sono coperti dall’acqua soprattutto carciofaie (e le Amministrazioni comunali di Valledoria, Viddalba e Santa Maria Coghinas hanno chiesto alla Regione autonoma della Sardegna lo stato di calamità naturale), Coldiretti nord Sardegna da notizia di altri 250ettari allagati nella città del corallo e questa mattina (martedì) ha inviato una lettera al sindaco Mario Conoci, in cui gli propongono di inoltrare alla Regione la richiesta dello stato di calamità naturale. I più penalizzati sono i prodotti di stagione da campo, ma anche alcuni vigneti cominciano a soffrire. Da giorni, le colture sono sott'acqua e molte non saranno raccolte, perché da buttare.

Le zone più colpite sono Guardia Grande, Sa Segada, Santa Maria la Palma e Maristella, dove si trovano campi coltivati (cavolfiori, cavolo rosso, patate, finocchi, carciofi, fave, grano ed erbai). Compromessi anche diversi campi di fragole. In pericolo alcuni vigneti, che possono subire dei danni a seguito degli allagamenti per asfissia radicale. «Le precipitazioni straordinarie di questi giorni, che si aggiungono ad altre ondate di piogge straordinarie e a mesi di piogge – afferma il direttore di Coldiretti nord Sardegna Ermanno Mazzetti – stanno mettendo in ginocchio centinaia di agricoltori. I campi saturi di acqua sono da giorni allagati e stanno mettendo in pericolo diverse colture». Oltre il danno la beffa, perché molti agricoltori, vista la lentezza nel rimborso delle assicurazione, non riescono a sostenerne le spese e hanno dovuto rinunciare a questo importante paracadute.

«Le assicurazioni agricole hanno dei costi molto alti, che si riesce a sostenere grazie ai rimborsi di oltre il 50percento delle somme da parte di Agea – afferma il componente del Consiglio del Consorzio di difesa di Sassari Antonello Deiana – Purtroppo, questo strumento molto utile si è inceppato nel momento in cui i rimborsi arrivano in forte ritardo, anche oltre le due e tre annualità. In molti hanno e stanno rinunciando all’assicurazione, in quanto è impossibile anticipare più annualità. Alcuni hanno ricorso anche ai prestiti bancari e si sono ritrovati in serie difficoltà a causa di questi ritardi». «In questo modo, si toglie alle aziende uno strumento fondamentale che spesso riesce a tutelarle (soprattutto in un momento come questo, in cui i cambiamenti climatici le stanno esponendo a perdite ingentissime in quasi tutte le annate) – spiega il presidente di Coldiretti nord Sardegna Battista Cualbu - Con la mancanza di certezze nei tempi di rimborso e con gli impegni presi, le aziende agricole si sono ritrovate con debiti elevati e da paracadute queste assicurazioni si sono trasformate in ghigliottina. Dall’altra, creano un corto circuito in cui da una parte si è costretti a rinunciare all’assicurazione, ma dall’altra ci si espone alle bizze del tempo. E' fondamentale avere tempi certi per ripristinare questo importante strumento».
25/11/2024
Il primo ha riguardato gli anticipi sul CSR ed ha interessato 16580 domande per un importo complessivo pari 34.442.709 euro. Il secondo decreto ha disposto il pagamento di anticipi sui pagamenti diretti e sugli ecoschemi per un importo complessivo pari a 41.189.585 euro relativo a 16.889 domande



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