Skin ADV
Alguer.it
Notizie    Video    Alguer.cat   
NOTIZIE
SardegnaTurismo Alguer.it su YouTube Alguer.it su Facebook
Alguer.itnotiziealgheroCulturaMusei › Nasce il Museo Immateriale dell´Immagine
Red 5 gennaio 2021
Nasce il Museo Immateriale dell´Immagine
Il progetto nasce da un’idea dalla docente all´Accademia di Belle arti a Sassari Sonia Borsato, direttrice di Su Palatu a Villanova Monteleone e direttore artistico del festival Alghero Street photography awards, e il giornalista e scrittore Giovanni Follesa, docente all’Accademia di Belle arti a Sassari, che ha curato nel 2011, la Biennale di arte contemporanea–Regione Sardegna e oggi si occupa, tra l’altro, di letteratura per radio e giornali
Nasce il Museo Immateriale dell´Immagine

ALGHERO – Si alza il sipario su “Space9_MIdI, il Museo Immateriale dell’Immagine”. Sul sito internet Space9, fatta eccezione per il luogo fisico, si troverà di fatto il primo museo dedicato all’arte della fotografia in Sardegna. Uno spazio virtuale pensato con l’intento di creare sul web un vero e proprio museo che si presenterà ai navigatori della rete come un “contenitore-contenente” nelle sue stanze una Collezione Permanente e spazi dedicati ad esposizioni di mostre temporanee. Il progetto nasce da un’idea dalla docente all'Accademia di Belle arti a Sassari Sonia Borsato, direttrice di Su Palatu (il polo culturale della fotografia in Sardegna fondato da Salvatore Ligios) a Villanova Monteleone e direttore artistico del festival Alghero Street photography awards, e il giornalista e scrittore Giovanni Follesa (attualmente docente all’Accademia di Belle arti a Sassari, ha curato nel 2011, con Cristiana Collu e Vittorio Sgarbi, la Biennale di arte contemporanea–Regione Sardegna e oggi si occupa, tra l’altro, di letteratura per radio e giornali).

Insieme, già nel 2017, lontani dall’inimmaginabile pandemia che si è abbattuta sul mondo, pensavano di catalogare i giovani fotografi della Sardegna e portarli all’interno di una dimensione digitale in grado di poterli far conoscere e presentare a un pubblico più vasto, varcando digitalmente i confini dell’Isola. Un’idea di partenza che, nel tempo, si è trasformata in un progetto più ambizioso e articolato dando vita al MIdI. «Il punto di partenza della nostra riflessione – spiegano Borsato e Follesa - è la condizione insulare, preferenziale stato dell'immaginario con immediati effetti pratici. La Sardegna, che abitiamo come nascita e scelta, ci pone al centro di grandi relazioni, discorso spaziale che si declina in tutte le implicazioni sociali, antropologiche, economiche, culturali. Consapevoli di essere tappa irrinunciabile in un mare di geografie, ne accogliamo il privilegio e le responsabilità provando a leggere Il Mediterraneo che, per sua natura, unisce e divide, concede e toglie, racconta e silenzia. Questo Mediterraneo (tratto di civiltà comuni nelle svariate geografie che su questo mare si affacciano) vorremmo accogliere e rivelare».

Un luogo immateriale che non è, né nelle intenzioni, né nella pratica, il sito di un museo e neanche un blog, men che meno un archivio o una galleria fotografia, ma un vero e proprio museo che seppur ambientato nel mondo digitale vive con le stesse identiche modalità di uno spazio fisico condividendo le mission di un museo che lo vuole impegnato nella conservazione, salvaguardia e promozione delle opere esposte, oltre a possedere un apparato pedagogico-formativo risultato sia delle mostre esposte che dalle riflessioni che possono scaturire all’interno delle proposte. E come tutti i musei che si rispettino, non mancherà a breve la sezione del “Bookshop”, con i classici gadget museali. Space9 è una fatica condivisa con un gruppo di lavoro partecipato all’insegna della condivisione. Infatti, per quanto il museo sia immateriale, la sua costruzione prevede una struttura di testa e azione che si avvale anche del contributo della Fondazione di Sardegna che ha creduto nel progetto fin dalla sua iniziale ideazione ribadendo la sua vocazione di sostenitrice dell’arte. Il museo apre per puro caso proprio nel mezzo della pandemia Covid-19, ma questa coincidenza ne amplifica la valenza di significato intraprendendo un cammino innovativo, che diventa messaggio portatore di fiducia ed entusiasmo. La Collezione Permanente conta un migliaio di opere di oltre cinquanta autori prevalentemente sardi, che formulano una costruzione identitaria in grado di leggere la contemporaneità attraverso l’occhio della fotografia in Sardegna che su Space9 si rimette a una coscienza universale aprendosi al dialogo con il mondo con un’attenzione particolare verso tutti i Paesi del Mediterraneo.

Nella foto: l'ideatrice Sonia Borsato




Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2024 Mediatica SRL - Alghero (SS)