Red
2 gennaio 2021
Lavoratori Aras a rischio: Pirisi non ci sta
La leggina approvata dal Consiglio regionale rischia di lasciare definitivamente a casa 250 persone dell´Associazione regionale allevatori. Il capogruppo del Partito democratico nel Consiglio comunale di Alghero commenta criticamente la decisione

ALGHERO – Il 20321 si apre con un grave problema che colpisce i lavoratori del settore allevatori e il settore latte. Infatti, la soluzione sulla cosiddetta “Vertenza Aras”, con la leggina approvata dal Consiglio regionale per la stabilizzazione a tempo determinato, rischia di trasformarsi in un boomerang per i 250 lavoratori dell'Associazione regionale allevatori sardi che, da ieri (venerdì), si trovano a casa senza lavoro per la liquidazione dell'Aras, come denuncia la Cisl in una dura nota nella quale si parla di «pasticci e pasticcioni». Oltrettutto, si rischia di lasciare il comparto zootecnico allo sbando, perchè l'Aras gestisce il laboratorio per la qualità del latte, chiuso definitivamente da ieri.
«Oltre al danno la beffa. Non basta aver creato precarietà tra gli ex dipendenti Aras che di colpo si sono visti svanire, come nebbia al sole, trenta anni di lavoro, esperienza e anzianità, con una sola clausola, che li vedrà ri-occupati per due anni rinnovabili di un altro anno. Il tutto, in attesa del concorso aperto a tutti, senza precedenze, senza tenere conto delle competenze acquisite, e tutto ciò avverrà con i tempi della burocrazia, che oggi, comunque, li vede in scadenza di contratto e impossibilitati a svolgere il loro lavoro di certificazione del prodotto delle aziende agricole sarde. Conseguentemente – è il commento del capogruppo del Partito democratico nel Consiglio comunale di Alghero Mimmo Pirisi - le aziende non potranno ricevere i contributi per le certificazioni ricevute sul benessere animale, che certifica la qualità del latte, in quanto sprovvisti appunto di queste. Un danno enorme e penalizzazioni sicure per gli allevatori».
«Questo significa pure, che potrebbe esserci contraccolpi nella raccolta del latte ovino e vaccino, “perché il prodotto sardo non potrà essere sottoposto alle indispensabili analisi previste dal regolamento comunitario e dunque con ripercussioni nella commercializzazione, così come sostengono le associazioni di categoria e i Consorzi di tutela del Pecorino romano Dop, Consorzio di tutela del Fiore sardo Dop, Consorzio di tutela del Pecorino sardo Dop. Questo, insomma, è il risultato della legge approvata dal Consiglio regionale, che mette fuori dal contesto lavorativo questi dipendenti dell’ente Aras avviato alla liquidazione. L’auspicio . Conclude Pirisi - è che la Regione trovi una soluzione plausibile al pasticcio combinato, sia per i 250 dipendenti ex Aras, sia per le aziende agricole sarde che non potranno per un po' di tempo ricevere i contributi derivanti dalle certificazioni sul benessere animale e sulla qualità del latte prodotto».
Nella foto: il consigliere comunale Mimmo Pirisi
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