«Atto illegittimo, lo Stato ha potestà legislativa in materia di tutela ambientale», dichiarano gli esponenti delle associazione ambientaliste, per salvaguardare il silenzio venatorio stabilito dalla legge nazionale
ALGHERO - «La Regione Sardegna, tramite il suo assessore “alla tutela ambientale” comunica che oggi , martedì 8 dicembre si può praticare l'attività venatoria, nonostante il martedì e il venerdì siano giorni di silenzio venatorio»
[LEGGI]. Protestano Wwf e Lipu: in una nota all’Assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, al comandante del Corpo forestale e di vigilanza ambientale e, per conoscenza, alla direzione generale della Difesa dell’ambiente della Regione autonoma della Sardegna, chiedono che la stessa venga ritirata in quanto la giornata del martedì (insieme al venerdì) è indicata come “giornata di silenzio venatorio” dalla legge quadro statale 157/92 valida su tutto il territorio nazionale.
«Il fatto che in Sardegna il numero delle giornate sia inferiore rispetto alle altre regioni - scrivono le associazioni - è una scelta che ha fatto la Regione Sardegna quando ha emanato la legge di recepimento. Il fatto poi che al comma 2 dell'articolo 49 non siano citati i giorni di silenzio venatorio non può essere un motivo che possa consentire la caccia proprio in quei giorni, altrimenti si configurerebbe una modifica surrettizia della legge statale». Nella nota inviata ieri, le associazioni chiedono alla Regione di ritirare il provvedimento e al comandante della Forestale di far rispettare, nel territorio regionale, le norme vigenti in materia di caccia.
«Si ricorda - concludono nella nota il coordinatore regionale della Lipu Francesco Guillot e il delegato del Wwf Sardegna Carmelo Spada - che ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione lo Stato, come confermato da numerose sentenze della Corte costituzionale, ha potestà legislativa esclusiva in materia di tutela ambientale. Ringraziamo il ministro dell'Ambiente per la tempestiva opportuna nota con cui diffida la Regione Sardegna ad annullare un provvedimento in palese contrasto con le leggi nazionali».