Red
8 dicembre 2020
Caccia: è caos in Sardegna
L´assessore regionale della Difesa dell´ambiente Gianni Lampis, dopo «numerosi quesiti e richieste di chiarimenti», ieri ha spiegato che c´era stato un errore e oggi sarebbe stata giornata di caccia, scatenando la risposta dei deputati e dei consiglieri regionali del Movimento 5 stelle: «Decisione vergognosa»
CAGLIARI – E' caos politico in Sardegna nel settore caccia. Tutto è partito ieri (lunedì), quando l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente Gianni Lampis ha ricordato come la Regione autonoma della Sardegna abbia «competenza primaria in materia di caccia, perciò, essendo pervenuti numerosi quesiti e richieste di chiarimenti sulla giornata festiva dell'8 dicembre, è bene precisare che l’attività venatoria si svolgerà regolarmente, anche con riferimento al cinghiale, seppure, per mero errore materiale, il Calendario venatorio regionale non riportava la giornata dell’8 dicembre. Nel pieno rispetto della legge regionale, con le limitazioni previste dalla Costituzione e dallo Statuto, oltre a quelle derivanti dalle norme comunitarie».
Questo ha scatenato la reazione dei rappresentanti del Movimento 5 stelle, che hanno spiegato come questa fosse stata una «decisione che va contro quanto stabilito dall'articolo 18, commi 5 e 6 della legge quadro n.157/92, in cui si indicano i giorni di assoluto “silenzio venatorio”, ovvero il martedì e il venerdì. Per questo motivo, il Ministero dell'Ambiente ha diffidato la Regione Sardegna in seguito al via libera concesso dallo stesso Lampis. Secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, infatti, il Dicastero avanzerà la richiesta alla Corte dei conti di aprire un procedimento contro l’assessore regionale per ogni animale abbattuto illegalmente, in quanto patrimonio indisponibile dello Stato».
«E' con la massima urgenza che i cacciatori non si rechino nelle campagne - hanno precisato ieri sera i deputati Paola Deiana e Alberto Manca e i consiglieri regionali pentastellati Desirè Manca, Alessandro Solinas, Michele Ciusa e Roberto Li Gioi. Le Forze dell'ordine saranno, infatti, obbligate a sanzionare chi violerà la legge n.157/92. La decisione dell’Assessorato regionale all’Ambiente crea uno totale stato di confusione nel mondo venatorio. Troviamo vergognoso che l’assessore Lampis violi la norma, sapendo che rischia un procedimento alla Corte dei conti e considerando che in questo modo si portano i cacciatori a violare le leggi, considerato per l'appunto il ‘silenzio venatorio’, che non può essere derogato dalle intenzioni elettorali del nostro assessore».
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