ALGHERO - Il complesso dell'ex hotel Capo Caccia di Alghero, incastonato nell'omonima baia all'interno del Parco Regionale di Porto Conte ancora sotto i riflettori. Raso al suolo, parrebbe senza alcuna autorizzazione, insieme ad altre numerose essenze arboree di particolare pregio uno storico ginepreto: nel primo pomeriggio odierno il blitz degli uomini del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sardegna, che hanno posto sotto sequestro preventivo tutta l'area in questione.
Coordinati dal comandante dell'ispettorato di Sassari, i forestali sono intervenuti per impedire che il danno ambientale rilevato potesse essere ancor più rilevante e che altre piante secolari subissero la stessa incomprensibile fine. Si tratta infatti di una zona super tutelata e protetta anche e soprattutto sotto l'aspetto ambientale.
Dopo un lunghissimo travaglio e numerose querelle giudiziarie tutt'altro che concluse, l'
albergo era stato di recente acquistato all'asta da una cordata capeggiata da Francesco Biasion, uno dei proprietari dello storico Condominio Eurotel Capocaccia. Dell'operazione, estesa su poco meno di un ettaro fronte mare, è stata già avviata un'ampia informativa all'autorità giudiziaria.
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