Primo giro di consultazioni chiuse ad Alghero con i tre gruppi che non si allineano alle decisioni di Conoci e scelgono di non incontrare singolarmente il sindaco. Lui tira dritto nella sua strategia: Rapporti chiusi con PdS e segretario del Psd´Az. Il rimpasto può aspettare
ALGHERO - Trascorso ormai il primo mese dalla
richiesta d'incontro immediato protocollata da sette forze che compongono la coalizione che nel 2019 ha vinto le elezioni in Riviera del corallo, il sindaco tira dritto nella sua strategia: nessuna fretta di riunire i partiti, tanto meno per le forzature o gli ultimatum, se i singoli gruppi hanno fretta di verificare l'attuazione del programma ed apportare modifiche all'azione di governo cittadino, dovranno ancora attendere e farsene una ragione.
La crisi ad Alghero ha tempi e modi ben precisi, un percorso annunciato dallo stesso Conoci ai partiti con
la prima lettera confidenziale, a cui ne è seguita una seconda e non è escluso che possa seguirne una terza nel tentativo di ricucire le distanze ed i rapporti con Forza Italia, Udc e Gruppo Misto (in totale rappresentati in via Columbano da 8 consiglieri comunali).
Sono questi, infatti, i tre gruppi ad aver rifiutato con eleganza (hanno tutti inviato una missiva riservata al Primo cittadino) la convocazione per le consultazioni
vis à vis, in nome di una richiesta (sempre la stessa ormai da diverso tempo) di uno o più incontri collegiali, col chiaro intento di effettuare quel "tagliando" di coalizione quasi indispensabile in condizioni di sfiducia e crisi come quelle in cui è caduta negli ultimi tempi la macchina amministrativa e la città di Alghero. Nel frattempo, col sindaco che conferma la chiusura dei rapporti con Partito dei Sardi e segretario del Partito Sardo d'Azione, il
caso-Alghero è approdato sul tavolo dei massimi esponenti dei Quattro Mori.
Nella foto: i consiglieri comunali algheresi di
Fi,
Udc e Gruppo Misto con i vertici di partito, quelli di PdS e Psd'Az e gli assessori attualmente presenti in Giunta