«Per provare a spostare l´attenzione da sé, senza neppure rendersi conto dell´effetto boomerang, attacca chi lo ha preceduto, rimediando l´ennesima figura goffa», dichiarano gli esponenti del Centrosinistra algherese, commentando la verifica in atto in seno alla Maggioranza
ALGHERO - «Una lettera del sindaco alla sua Maggioranza, resa pubblica con l’apertura della crisi in Comune, è una lettera alla città. Una letterina però irridente e di vecchio stampo quella di Conoci, indirizzata a quella parte preponderante della sua Maggioranza, che legittimamente lo aveva richiamato al rispetto del programma elettorale e a dare impulso al suo immobilismo, per provare a svoltare dopo un anno e mezzo di nulla. Facendo intuire che quello sotto esame non sia lui, il sindaco si atteggia a maestrino e dà pure i compiti a casa ai suoi consiglieri, chiedendo una relazione sulle cose che non funzionano, come se per elencarle bastasse una relazione».
Inizia così l'analisi che gli esponenti del Centrosinistra cittadino fanno della lettera inviata dal sindaco di Alghero alle forze di Maggioranza che lo sostengono
[LEGGI]. Una missiva dove, spiegano i membri di Per Alghero, Futuro Comune, Partito democratico e Sinistra in Comune, «Fa addirittura un attacco scomposto, meritandosi il deferimento agli organi e ai vertici del suo partito, al segretario cittadino del Partito sardo d'azione
[LEGGI], che ha la sola colpa, insieme al dirigente Tore Pintus, di averlo recuperato dall’oblio e rilanciato nella politica cittadina, fino addirittura a difenderlo contro tutti e farlo eleggere sindaco. Poi, per provare a spostare l'attenzione da sé, senza neppure rendersi conto dell'effetto boomerang, attacca chi lo ha preceduto, rimediando l'ennesima figura goffa. Accusare di “aver ridotto all'osso la struttura comunale” chi ha fatto concorsi pubblici, assumendo più di cinquanta persone a tempo indeterminato in Comune, quando Conoci in un anno e mezzo ha bloccato tutti i concorsi è, infatti, goffo e anche un po' patetico. Tra l’altro, anche per i dirigenti ha trovato i bandi pronti per le assunzioni, ma ha preferito attendere anche un anno per trovare chi a tutti i costi voleva in organico, senza definire ruoli e pesature dei carichi di lavoro».
«Sentire poi parlare di “aver ereditato una programmazione assente” da un sindaco che, l'unica cosa che sta facendo è agire in continuità grazie a progetti, finanziamenti e opere pubbliche progettate e messe in cantiere da chi lo ha preceduto, è addirittura offensivo al buon senso comune. La verità è che tutti i nodi vengono al pettine: otto liste, di cui alcune disconosciute dopo le elezioni dallo stesso Conoci, compresa la sua, create solo per abbattere il sindaco allora in carica, non sono di per sè sufficienti per governare. Tanto più se il primo cittadino appare sordo alle legittime aspirazioni del Consiglio comunale e si limita a dire ai suoi: “non esagerate!”, con una velata minaccia di mandare altrimenti tutti a casa. Esagerare, su cosa? Quando sei forze partitiche di Maggioranza esprimono l’insufficienza dell’azione politica, sempre più avvertita in città, in un momento difficile come quello che viviamo, non si può non cogliere l’allarme e la difficoltà evidente di dare risposte ai cittadini e alle imprese. L’impressione di tutti già verificata è che non ci sia il sindaco, comunque buona verifica», augurano ironicamente Gabriella Esposito, Pietro Sartore, Mario Bruno, Mimmo Pirisi, Valdo Di Nolfo, Raimondo Cacciotto e Ornella Piras.
Nella foto: il sindaco Mario Conoci