Red
19 novembre 2020
Alghero: accordo sulla tutela e pesca del riccio
Incontro tra i rappresentanti del Comune, del Parco di Porto Conte, dell´Area marina protetta di Capo Caccia e degli operatori della pesca del nord-ovest della Sardegna per un piano di azione integrato sulla tutela e valorizzazione sostenibile del riccio di mare
ALGHERO - Si è svolto ieri (mercoledì), a Casa Gioiosa, un proficuo incontro di lavoro fra i principali attori coinvolti nella filiera della tutela e della valorizzazione economica del riccio di mare. Alla presenza del presidente Raimondo Tilloca e del direttore dell'Azienda speciale Parco di Porto Conte Mariano Mariani, dell’assessore comunale dell’Ambiente Andrea Montis, di Mauro Manca della Coldiretti impresa pesca Sardegna, del presidente e dei rappresentanti dell'associazione dei pescatori professionali che operano nel territorio del nord-ovest della Sardegna, dopo un ampio confronto su tutte le questioni in campo (dall'ordinanza di interdizione della pesca nelle Aree protette, al programma sperimentale di ripopolamento, alla commercializzazione diretta dei pescatori e al coinvolgimento dei ristoratori, a quelli del contrasto della illegalità e della pesca abusiva) è stata condivisa l'esigenza di definire e sottoscrivere congiuntamente un piano di azione integrato da portare all'attenzione della Regione autonoma della Sardegna e del Governo nazionale.
Si è partiti dal presupposto che le rilevanti criticità che caratterizzano lo stato della risorsa riccio, minacciata da un alto rischio di estinzione nei mari della Sardegna e le conseguenti azioni di tutela e salvaguardia della stessa non possano ricadere sulla categoria dei pescatori professionali autorizzati che rappresentano la catena debole della filiera, ma impongano un'assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti. E’ stato riconosciuto che nel passato i pescatori professionisti del nord-ovest della Sardegna abbiano condiviso con le Amministrazioni pubbliche restrizioni sempre maggiori finalizzate alla tutela della risorsa: limitazioni sul pescato, diminuzione delle giornate di pesca, controlli sempre più serrati e procedure di tracciabilità volte a contrastare la pesca illegale. Queste restrizioni, tuttavia, non sono oggi più sufficienti a “salvare” la risorsa e si impone un piano di azione di più ampia portata. A tale proposito, è stato ricordato come l’Amp di Capo Caccia–Isola Piana abbia già portato all'attenzione dell'Assessorato regionale della Agricoltura, un piano sperimentale di tutela e ripopolamento della risorsa, con il più ampio coinvolgimento dei pescatori professionali nella azioni di monitoraggio, ripopolamento e controllo del territorio e riconoscimento agli stessi di un contributo al reddito per l’attuazione di queste azioni.
Il piano sperimentale, che una volta realizzato e validato, potrebbe essere esteso non solo all’intera Sardegna, ma anche ad altre Regioni italiane, è stato anche oggetto di un'interpellanza parlamentare dell’onorevole Deiana, che ha chiesto l’impegno del Governo per l’attuazione e il finanziamento dello stesso. Nel contempo, l’Amministrazione comunale ha assicurato il proprio impegno per consentire ai pescatori professionisti di poter commercializzare direttamente il riccio nel mercato della Pietraia, che potrebbe diventare anche sede di certificazione e centro di spedizione, evitando ai pescatori di Alghero i disagi e i maggiori costi di doversi recare a Porto Torres. Inoltre, il Comune di Alghero punta a sensibilizzare e coinvolgere i principali ristoratori della città per un consumo consapevole e sostenibile della polpa di riccio la cui provenienza, per contrastare ogni forma di illegalità e pesca abusiva, deve sempre essere certificata come acquistata da pescatori professionali autorizzati. Proprio con l’intento comune di richiamare l’attenzione delle autorità regionali e nazionali è stato condiviso che le diverse azioni di tutela, di diretta partecipazione dei pescatori, di valorizzazione economica e di contrasto di ogni forma di illegalità nelle diverse fasi della filiera, debbano convergere e diventare parte essenziale di un unico piano di azione integrato che sarà condiviso e sottoscritto da tutti gli attori della filiera del riccio.
Nella foto: un momento della riunione
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