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Cor 19 novembre 2020
Si apre la crisi, il sindaco ne ha per tutti: la lettera
Unità d´intenti e temi. Mario Conoci risponde alla richiesta di immediata verifica con un lungo documento inviato a consiglieri e assessori nel quale parla di «risultati già misurabili». Si parte con le consultazioni vis-à-vis e la richiesta di un "bollettino" di crisi ad ogni singolo partito. Tagliati fuori dagli schemi il Psd´Az (nella figura del segretario Tavera) ed il PdS. Ecco la lettera inviata mercoledì
Si apre la <i>crisi</i>, il sindaco ne ha per tutti: la lettera

ALGHERO - Confermate tutte le indiscrezioni di Alguer.it. Si parte dalle prossime ore con le consultazioni vis-à-vis a cui dovrebbe seguire una riunione plenaria. Nel frattempo il sindaco richiede a tutti i gruppi e partiti una sorta di "bollettino" di crisi scritto «dove appuntare i punti del programma di governo da esaminare e le considerazioni sull’esecutivo che si intendono effettuare». Tagliati fuori dagli schemi il Psd'Az - nella figura del segretario Tavera- al quale il sindaco «non attribuisce valore politico» ed il PdS. Di seguito la lettera integrale trasmessa a tutti i consiglieri ed agli assessori.

Carissimi amici,
ho letto con somma attenzione la missiva che mi avete inviato ed ho cercato, seppur con tutti i miei limiti di uomo, di enucleare dalla stessa le motivazioni che l’hanno generata e le considerazioni che la stessa contiene. Ho, altresì, riflettuto molto su quanto letto ed ho cercato di individuare, con la massima apertura mentale, le soluzioni che vengono proposte per risolvere i paventati problemi amministrativi e politici. In linea generale, mi pare si vogliano evidenziare due temi: uno di tipo programmatico e un altro di tipo attuativo, sottesi dalla volontà di “disegnare un nuovo orizzonte politico, amministrativo e sociale....” che dovrà “ essere supportato da una intelligente ed equilibrata definizione della squadra di governo.....”.
Riassumendo, ridefinire sia il programma votato dagli algheresi che la squadra assessoriale indicata dai partiti e nominata dal sindaco.
Consentitemi, anzitutto, una chiosa con specifico riferimento all’ambito “nuovo orizzonte politico”. E’ del tutto evidente che questo orizzonte, se lo volessimo ridefinire oggi, sarebbe di difficilissima costruzione, non foss’altro che per il semplice fatto che questo orizzonte è stato cristallizzato, al netto naturalmente delle emergenze causate dalla pandemia, nel corso delle precedenti elezioni comunali (quelle del 2019) alle quali ci siamo presentati con il progetto politico che oggi caratterizza questa giunta e questa alleanza. Devo pensare che quella formula non va più bene? E se non andasse più bene, quale sarebbe il rimedio civile e democratico da adottare affinché esso possa, nella soluzione dai sottoscrittori della missiva, trovare la sua riconformazione? Non vorrei, a tal proposito, dover immaginare che tale riconformazione debba passare solo per un mero accordo “a freddo” e privo di una sua legittimazione popolare. Legittimazione popolare di cui gode, per contro, “l’orizzonte politico” che, grazie al consenso elettorale, ci ha consentito di vincere le elezioni ed assumere la guida della nostra Città. Ma, adesso, veniamo alle questioni più aderenti ad un dibattito interno alla maggioranza in questa fase post elettorale: quello che riguarda l’attuazione del programma e la composizione della squadra di governo. I temi sono importantissimi ed impegnativi e, una volta posti, dovranno necessariamente essere affrontati ma lo dovremo fare, anche simultaneamente, senza perdere di vista l’emergenza che stiamo vivendo e che richiede la massima responsabilità ed il massimo senso del dovere da parte di tutti noi. Lo dobbiamo ai nostri concittadini che ci hanno affidato il compito amministrativo, già complesso di per sé, ulteriormente aggravato e reso difficile dalla pandemia, per risollevare la città dopo cinque anni di gestione Bruno, che gli stessi algheresi hanno bocciato, e dopo i quali abbiamo ereditato una struttura comunale ridotta all’osso, demotivata e allo stremo; progetti importantissimi abbandonati a se stessi ed una programmazione totalmente assente.
Ci stiamo impegnando, dando tutto noi stessi, e parlo di tutti noi - ognuno nel proprio ruolo-, e i risultati sono già oggi misurabili. Faremo tutti insieme questa analisi, anche se ognuno di voi ha strumenti e capacità per accertarsene direttamente. Ma io, credo al pari di tutti, sarò ben lieto di illustrare cosa si è fatto, cosa si sta facendo e cosa non si è potuto fare. Di quanto sin qui svolto, sono orgoglioso e mi sento di ringraziare tutti, ad iniziare dagli assessori per continuare col presidente del Consiglio e con tutti i consiglieri!
È di tutta evidenza che la nostra amministrazione ha dovuto affrontare e sta affrontando un’epocale e del tutto imprevista emergenza sanitaria, con straordinarie implicazioni economiche e sociali. Siamo ancora oggi impegnati, e lo saremo nel prossimo futuro, su questo fronte, con provvedimenti amministrativi che hanno assorbito importanti risorse e creato un surplus di lavoro per i collaboratori comunali.
Permettetemi, adesso, qualche valutazione un po’ meno amministrativa e più “politica” (se così la possiamo definire).
Parto in primis dai sottoscrittori della lettera, ed in particolare di due firme: la prima, quella del segretario (?) di una sezione del mio partito, alla quale (firma) non mi sento di attribuire valore politico, atteso che non mi risulta rappresenti ne una decisione del partito ne il gruppo consiliare che sostiene la nostra maggioranza (naturalmente le vicende interne al mio partito gradirei che riguardassero me e i nostri iscritti e non altre forze politiche); la seconda, quella del segretario del PdS, che, pochi giorni dopo le elezioni, mi comunicò di non voler più far parte della compagine di maggioranza pregandomi di non invitare più alle riunioni di coalizione il suo partito, scelta questa confermata da vari documenti politici con i quali il PdS si è scagliato, anche con attacchi personali contro la nostra coalizione. Sia ben chiaro che, ai miei occhi, un atteggiamento di questo tipo non può non porre chiunque di fatto fuori dalla maggioranza. A ciò, inoltre, aggiungo che forza politica alcuna della maggioranza ha mai posto il problema di riallacciare i rapporti col PdS. E’ evidente che un eventuale riavvicinamento non può certo essere fatto con una firma e in assenza di qualsivoglia valutazione su quanto in precedenza accaduto. Pertanto, se il PdS intendesse riavvicinarsi - e la cosa mi sorprenderebbe ma mi farebbe piacere - potrebbe farlo intraprendendo un percorso che lo porti a riallinearsi pubblicamente alla maggioranza, che non è e non può essere un luogo politico al quale si accede tramite porta girevole, dalla quale entrare ed uscire a piacimento. Oggi, per quanto mi riguarda e mio malgrado, ritengo che non ci siano le condizioni minime perché il PdS sieda al tavolo di maggioranza. Per completare il discorso sulle firme, infine, ricordo a tutti che dal documento inviatomi ne mancano alcune che completano il quadro di maggioranza che, al pari delle vostre, ritengo e sono essenziali. Mio intendimento è, naturalmente e doverosamente, comporre la coalizione nella sua interezza affinché la maggioranza sia tale, operando perché le decisioni fondamentali siano sempre discusse e il più possibile condivise e concordate. Dicevo, in precedenza, della necessità di non eludere le azioni politiche che richiedono i temi in questione. A tal riguardo, considero mio preciso dovere, politico e morale, quello di garantire, in primis, l’unità della maggioranza e che si operi nel rispetto di collaudate regole democratiche, capaci, quindi, di garantire contemporaneamente la pari dignità a tutti i costituenti della stessa senza consentire a nessuno, ne a pochi, di prevaricare il volere dell’insieme dei rappresentanti democraticamente eletti e delle compagini che li hanno candidati. Ed in relazione a ciò, considero un mio specifico obbligo quello di riunire il quadro politico della coalizione di governo uscita vincitrice alle elezioni comunali e assente dal documento che ho ricevuto. A tal proposito, vi comunico che nei prossimi giorni incontrerò singolarmente ogni forza politica della maggioranza, prima del già concordato incontro collegiale. In tale occasione, per rendere più rapido il lavoro, vi pregherei di voler mettere per iscritto i punti del programma di governo da esaminare e le considerazioni sull’esecutivo che si intendono effettuare. Naturalmente intendo evitare, come sono sicuro anche voi, ancor più in questo momento, con tutta la mia forza, di dare l’immagine di una coalizione segnata da litigiosità e inaffidabilità, categorie comportamentali che, in politica, inevitabilmente trasmettono ai cittadini l’idea di vecchie pratiche che, dietro generiche affermazioni di principio spesso scudate da nobili propositi, mirano ad attivare scontri e confronti che hanno come obbiettivo la mera conquista di incarichi politici ed amministrativi. A tal proposito, approfitto per dirvi, convinto della vostra condivisione, che non potrò consentire che ciò accada e che difenderò, a qualunque costo, l’impegno assunto difronte agli algheresi di garantire una maggioranza che persegue il solo scopo di governare nell’unico e supremo interesse dell’intera comunità algherese. Il confronto fra noi, mai mancato in questi difficili mesi, sarà certamente in grado di rafforzare la nostra azione amministrativa, soprattutto adesso che si svolge, ancora di più, sotto lo sguardo attento e preoccupato a causa della pandemia della nostra comunità.
Auspico, infine, che l’attività che ci accingiamo a portare avanti ci conduca, con l’impegno e l’attenzione che il momento richiede, a rinforzare quel patto politico (e, consentitemi, anche personale) che ci ha consentito di ottenere la fiducia della comunità algherese, verso la quale abbiamo, ognuno di noi e tutti insieme, un debito fondamentale che ciascuno vorrà certamente onorare: garantire risultati concreti con il costante ed assiduo impegno politico-amministrativo fino alla scadenza del mandato.

Con amicizia e stima.
Mario Conoci
8:33
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