Red
9 novembre 2020
«Ricci di mare, non mangiamoli»
Questo l´appello del Gruppo d’intervento giuridico, che critica il decreto dell´assessore regionale dell´Agricoltura firmato la scorsa settimana che, dichiarano dalla sede della onlus, «rappresenta un pericoloso disastro ambientale annunciato»
ALGHERO - «Come ben noto, il riccio di mare) è in via di rapida rarefazione, in particolare nei mari sardi a causa del pesante prelievo a fini gastronomici, tant’è che sempre più ristoratori, giustamente, li escludono dai propri menù. Imperversa, poi, il prelievo abusivo e non si contano i sequestri da parte delle Forze dell’ordine e, dalle indagini, emergono anche pericolose forme di associazioni a delinquere e di mercato nero. Sono ancora allo stadio sperimentale gli allevamenti di ricci. La situazione è davvero grave e necessita forti misure di salvaguardia, quantomeno la sospensione della raccolta dei ricci per almeno tre anni. E che fa la Regione autonoma della Sardegna? Riapre come se nulla fosse la pesca dei ricci di mare dal 16 novembre 2020 al 17 aprile 2021, per i soli pescatori marittimi e subacquei professionisti per un massimo di mille ricci al giorno (2mila, se con un assistente, ben 3.500, se si tratta di due pescatori e un assistente)».
Questo il pensiero del Gruppo d’intervento giuridico onlus, che suona l'allarme, perchè «Il decreto dell'assessore regionale all'Agricoltura del 4 novembre rappresenta un pericoloso disastro ambientale annunciato. In proposito, è molto chiaro il rapporto dell’Agenzia Agris del 14 ottobre 2019 predisposto nell’ambito della campagna di monitoraggio dei ricci nei mari sardi. Dalla sede dell'onlus vengono snocciolati una serie di dati ritenuti «semplicemente drammatici», da un'indagine svolta dall'Università degli studi di Cagliari al monito dell'Agris, e riguardano tutta l'Isola.
7.089 persone «hanno chiesto a gran voce ai ministri delle Risorse agricole e dell’ambiente e all’assessore regionale dell’Agricoltura una moratoria di tre anni della pesca dei ricci di mare, monitoraggi marini e provvedimenti di sostegno ai pescatori temporaneamente impossibilitati alla pesca. La petizione popolare per una moratoria della pesca dei ricci di mare promossa dal Gruppo d’intervento giuridico onlus ha l’obiettivo di scongiurare la scomparsa dei ricci dai mari sardi e di avviare un piano di salvaguardia a medio-lungo periodo. Nessuna risposta – sottolinea Stefano Deliperi - se non il lassismo. Eppure, nello stesso decreto assessoriale che ne autorizza la pesca nella stagione 2020-2021 riconosce la “forte sofferenza della risorsa riccio di mare in molte aree del mare territoriale, così come emerge dalle evidenze scientifiche (da ultimo rilevate nell’ambito del progetto di monitoraggio degli stock di riccio di mare) e dalle osservazioni riportate dagli stessi pescatori professionali subacquei”. La pessima politica ambientale regionale in materia rischia molto seriamente di far sparire dai nostri mari i ricci. Siamo tutti invitati a non consumare ricci di mare, a non comprare ricci di mare o loro derivati, a sostenere la tutela integrale dei ricci di mare. Altrimenti, fra qualche anno saranno solo un ricordo per i nostri mari e tutti noi saremmo più poveri».
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