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Red 3 novembre 2020
Caccia: il Grig attacca la Regione
«Sparare ai piccioni e andare a caccia a febbraio, ecco gli autentici problemi della Sardegna», sottolinea sarcasticamente Stefano Deliperi, a nome del Gruppo d’intervento giuridico onlus
Caccia: il Grig <i>attacca</i> la Regione

CAGLIARI - «La realtà supera sempre la fantasia e il Consiglio regionale della Sardegna ce lo ricorda autorevolmente. La pandemia di Coronavirus Covid-19 sta causando centinaia e centinaia di contagiati e una lunga sequenza di lutti. Sta portando al tracollo il sistema ospedaliero isolano e sta gettando nella disperazione migliaia di persone che han perso il lavoro o rischiano di perderlo. Sta facendo scivolare nel progressivo disorientamento un’intera generazione di bambini e ragazzi. La chiusura di scuole, teatri, cinema, palestre sta aggravando sempre più la già esistente crisi sociale ed economica a fronte di una palese inadeguatezza di chi sta amministrando la Regione autonoma della Sardegna. Bazzecole, quisquilie, pinzellacchere, avrebbe detto il grande Totò, ci pensano i legislatori del Consiglio regionale isolano a riportarci alla realtà per affrontare energicamente i veri problemi della Sardegna».

L'intervento, amaramente sarcastico, è di Stefano Deliperi, a nome del Gruppo d’intervento giuridico onlus, che sottolinea alcuni passi dell'Amministrazione regionale che, secondo l'associazione ambientalista niente hanno a che vedere con il momento che l'Isola sta vivendo. «I progetti di legge n.98 e n.102, aventi medesimo oggetto “Modifiche alla legge regionale 29 luglio 1998, n.23 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna)”, sono all’ordine del giorno della Quinta Commissione consiliare permanente “Attività produttive” per provare a introdurre nell’ordinamento regionale, a titolo d’esempio, la fondamentale caccia al piccione inselvatichito, l’irrinunciabile caccia alla Tortora dal collare orientale, l’immancabile chiusura della stagione venatoria al 28 febbraio, la necessaria quanto attesissima automatica individuazione del cacciatore quale attuatore dei piani di contenimento della fauna selvatica. C’è da chiedersi davvero in quale realtà parallela vivano i legislatori regionali sardi – si interroga Deliperi - In ogni caso, come richiesto, l’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico onlus ha inviato (2 novembre 2020) le proprie osservazioni alle citate proposte di legge, ricordando che l’elenco delle specie cacciabili e i termini temporali delle stagioni venatorie sono tassativamente previsti dalla legge n.157/1992 e s.m.i. (art.18), così come i soggetti abilitati ad attuare i piani di contenimento faunistici (art.19)».

«Si tratta del nucleo minimo di tutela della fauna selvatica riconosciuto di competenza esclusiva statale per giurisprudenza costituzionale costante – spiega l'esponente del Grig, citando diversi pronunciamenti della Corte costituzionale - così come di un elenco tassativo e inderogabile di soggetti autorizzati, mentre, per giunta, è attualmente oggetto di contenzioso costituzionale la legge regionale Sardegna 27 febbraio 2020, n.5, contenente disposizione con la medesima finalità. Domanda tanto banale quanto spontanea: ma i nostri autorevoli legislatori regionali sardi non hanno altro di più urgente e rilevante di cui occuparsi? E’ davvero troppo attendersi un sussulto di decenza?».



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