«E’ bene che l’assessore Nieddu questa volta torni ad Alghero non per incontrare i suoi amici leghisti, ma per partecipare ad un Consiglio Comunale aperto. Saranno in molti a chiedergli non di moltiplicare le poltrone, ma medici e infermieri»
ALGHERO - «L’assessore regionale della sanità, Mario Nieddu, dimostra di non conoscere la realtà sanitaria algherese. Il suo disinteresse lo aveva già dimostrato quando, invitato il 1 agosto ad un Consiglio Comunale aperto per analizzare la situazione anche in vista di un autunno caldo sul fronte dell’assistenza ospedaliera, non si è presentato, trovando il tempo però, qualche sera prima, di fare visita ad Alghero per un’assemblea della Lega, il suo partito, che, evidentemente viene prima degli interessi della sanità e di quelli istituzionali». Duro e sferzante l'ex sindaco di Alghero in replica alle
rassicurazioni dell'assessore Nieddu sulla grave situazione venutasi a creare in città nei due ospedali.
«Gli avremmo chiesto - continua - come mai non avesse trovato il tempo per assumere, anche in convenzione con l’AOU, gli anestesisti sufficienti per dotare la terapia intensiva di Alghero del personale necessario al fine di non pregiudicare altri servizi vitali dei nostri ospedali, e di aprire il reparto con accreditamento definitivo e non in emergenza. Gli avremmo chiesto come mai non avesse fatto aprire le sale operatorie ristrutturate da tempo al civile, mantenendo invece la commistione con l’ostetricia in un’unica sala operatoria, che avrebbe dovuto avere percorsi separati anche per eventuali pazienti covid, posto che sarebbe sconveniente ritrovarsi con pazienti operati in urgenza, magari risultati poi positivi, in un ambiente dove c’è anche la sala parto. Silenzio tombale dall’assessore e dai suoi sodali, il Presidente Pais e il Sindaco Conoci».
«Oggi, invece, senza programmazione alcuna, nel silenzio generale, sopra le teste delle comunità locali, dei sindacati e degli operatori, decide di aprire ad Alghero una terapia intensiva covid senza i filtri di sicurezza adeguati, chiudendo l’attività chirurgica ordinaria degli ospedali, chiudendo l’endoscopia e altre discipline vitali per un vasto bacino di utenza. Non basta - attacca Mario Bruno - smantella anche l’Ospedale Marino, giustificando la scelta di un ospedale covid solo come emergenziale e provvisoria, graduale. Però gli atti parlano chiari: requisiti 47 posti letto tra ortopedia, traumatologia, riabilitazione, oculistica. Senza aver condiviso la scelta con il territorio, senza alcun atto programmatorio. E ci chiediamo dove andranno coloro che hanno necessità di interventi e di cure in ortopedia e traumatologia, di riabilitazione, di interventi oculistici, di assistenza e cura in diabetologia, pneumologia, dermatologia».
«Forse faranno come stanno facendo gli algheresi e tutti i sardi in questo momento. Ricorrendo al privato e pagando di tasca. Un milione e duecentomila sardi che attendono una visita, trentamila nel bacino di Alghero. Rimandati di un anno, se va bene. Oncologici compresi. E chi non ha risorse? E’ bene che l’assessore Nieddu questa volta torni ad Alghero non per incontrare i suoi amici leghisti, ma per partecipare ad un Consiglio Comunale aperto. Saranno in molti a chiedergli non di moltiplicare le poltrone, ma medici, infermieri, ausiliari, di garantire diritti, a nome di pazienti oncologici, diabetici, malati di Alzheimer, microcitemici, psichiatrici, di tutti i malati che non riescono più ad ottenere neanche una visita di controllo. Saranno in molti, noi compresi, a offrirgli proposte di buon senso che, garantendo l’assistenza per i malti covid, non la neghino anche agli altri pazienti» conclude l'ex sindaco di Alghero.