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Cor 25 ottobre 2020
«E´ il colpo di grazia mobilitazione del territorio»
I consiglieri comunali di minoranza ad Alghero pronti alla protesta generale con i sindacati ed i comitati. La richiesta urgente per Alghero: un ospedale da campo Covid, come verrà realizzato a Nuoro davanti all’ospedale San Francesco, non la chiusura di interi reparti dell´ospedale Marino e la terapia intensiva mai inaugurata
«E´ il <i>colpo</i> di grazia mobilitazione del territorio»

ALGHERO - «Diciamo basta. Serve la mobilitazione di un intero territorio». Consiglieri comunali di minoranza ad Alghero pronti alla protesta generale con i sindacati ed i liberi comitati, a difesa degli ospedali cittadini, sprofondati nel caos più totale nelle ultime 72 ore. «È inaccettabile il mutismo del Sindaco di Alghero, Mario Conoci e del Presidente del Consiglio Regionale Michele Pais, sulla decisione di requisire in silenzio, senza discussione e confronto alcuno, tutti i 47 posti letto dell’ospedale marino “Regina Margherita” di Alghero e trasformarlo d’imperio Ospedale Covid. L’Ospedale di Alghero infatti è necessario ed indispensabile per garantire servizi primari nella ortopedia, traumatologia, riabilitazione funzionale, oculistica, diabetologia, pneumologia, dermatologia, radiologia, con sale operatorie attrezzate, farmacia territoriale» denunciano con forza Gabriella Esposito, Mario Bruno, Pietro Sartore, Mimmo Pirisi, Raimondo Cacciotto, Ornella Piras, Valdo Di Nolfo.

Scelta giudicata senza mezze misure «improvvisa e caotica, che non fa il paio con l’altra, adottata il giorno prima, senza atti a fronte, di ospitare fin da domani i primi pazienti covid all’ospedale civile di Alghero, in una terapia intensiva senza anestesisti in numero sufficiente e pare senza filtri di sicurezza adeguati, senza accreditamento e solo in emergenza. In un ospedale che già ha un punto nascita funzionante, che rende impraticabile nello stesso stabile un reparto covid. Sembrano provvedimenti assunti da teste diverse, senza logica, senza programmazione, senza buon senso, che mettono a repentaglio la sicurezza». Secondo i sette consiglieri comunali «bastava realizzare, in emergenza, e siamo ancora in tempo, un ospedale da campo covid, come verrà realizzato a Nuoro davanti all’ospedale San Francesco, da Croce Rossa, ASSL e Protezione Civile. Decine di posti letto divisi in reparti, dotato di bagni e comfort, a pressione negativa che rende zona sterile e in sicurezza, a tutti gli effetti, un ospedale provvisorio, un gioiello. Poteva essere ubicato, e può esserlo ancora, nello spazio antistante l’ospedale civile. Il punto è infatti la provvisorietà».

Trasferire ortopedia all’Ospedale Civile, secondo Gabriella Esposito e colleghi, è invece, nei fatti, una scelta definitiva. «Lo dimostra il fatto che già da ieri è presente la cartellonistica al Civile che indica ortopedia al terzo piano. Si è scelto, con la scusa del virus, con precisione chirurgica, e nel silenzio generale, di smantellare l’ospedale marino con tanti reparti per un bacino di utenza vasto, sale operatorie e strutture funzionanti e vitali. Per sempre. Perchè non esiste solo il Covid». «E poi - continuano - immaginate i pazienti traumatologici che dopo gli interventi chirurgici dovranno essere spostati ogni giorno in altro ospedale per fare la riabilitazione. E dove verranno ubicati i macchinari in dotazione oggi alla riabilitazione del Marino? E il personale? Pare che perfino i letti di ortopedia non avrebbero la possibilità, per dimensioni, di poter entrare negli ascensori dell’ospedale civile».

Esposito, Bruno, Sartore, Pirisi, Cacciotto, Piras e Di Nolfo concordano con i sindacati che chiedono altre soluzioni differenti, nel territorio, e di non compromettere servizi e reparti essenziali come quelli di Alghero, per le patologie acute dei pazienti dell’intero distretto. «Siamo con loro e con tutte le forze sociali e politiche, con i comitati e le associazioni, che vorranno unirsi in una mobilitazione generale. Noi vogliamo garantire l’assistenza ospedaliera per i pazienti covid, attraverso proposte di buon senso e praticabili, in sicurezza. In questo modo invece, nel silenzio complice del Presidente del Consiglio Regionale e del Sindaco di Alghero, viene dato il colpo di grazia definitivo alla sanità del territorio, già martoriata da liste d’attesa infinite e dalla necessità, vergognosa e inaccettabile, di ricorrere al privato a pagamento per farsi curare, oppure, per chi non ha soldi, di rinunciare alle cure».
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