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Red 23 ottobre 2020
Turismo italiano: 100miliardi in fumo
Rispetto al 2019, secondo i dati di Istat e Banca d’Italia, tra marzo e giugno c’è stata una riduzione degli arrivi di turisti italiani e stranieri nelle strutture ricettive dell’87percento, con un calo della spesa dell’82percento; mentre a luglio, secondo i dati della NaDef, si è registrato un ulteriore crollo del 60percento della spesa degli stranieri in Italia e del 56percento della spesa degli italiani all’estero
Turismo italiano: 100miliardi in fumo

ALGHERO - Sono dati drammatici quelli del turismo italiano: rispetto allo scorso anno, secondo i dati di Istat e Banca d’Italia, solo tra marzo e giugno di quest’anno c’è stata una riduzione degli arrivi di turisti italiani e stranieri nelle strutture ricettive dell’87percento, con un calo della spesa dell’82percento; mentre a luglio, secondo i dati della NaDef, si è registrato un ulteriore crollo del 60percento della spesa degli stranieri in Italia e del 56percento della spesa degli italiani all’estero. Ciò a fronte di un’estate che, nel complesso, ha visto arrivare in Italia un turista straniero su quattro e il 40percento degli italiani che non sono praticamente andati in vacanza. Le prenotazioni per Natale e Capodanno, stante la forte apprensione per l’andamento degli indici epidemiologici, risultano praticamente congelate: è quanto si legge in una nota di Confturismo-Confcommercio in audizione ieri (giovedì) in Commissione Industria del Senato sui “Sistemi di sostegno e promozione dei servizi turistici e le filiere produttive associate alla valorizzazione del territorio”.

Il turismo, è stato spiegato, è stato il primo settore a percepire gli effetti della crisi del Covid-19 già da febbraio, con la chiusura dei voli dalla Cina, Hong Kong e Taiwan, e si presuppone che sarà anche l’ultimo a superarla. Si bruceranno quasi sicuramente, entro la fine dell’anno, 100miliardi di valore della produzione del settore. Oltre ai provvedimenti trasversali messi in campo da Governo e Parlamento per mitigare gli effetti della crisi, anche quelli specifici per il settore devono essere prorogati, estesi e rafforzati almeno per la prima parte del 2021: dall’esenzione Imu al tax credit sulle locazioni, dal supporto per la riqualificazione turistica ai contributi a fondo perduto per agenzie di viaggi, guide e accompagnatori turistici. Ma bisogna anche estendere al turismo il superbonus 110percento (nell’ottica della “green transition” che ci si chiede per accedere ai fondi del Recovery fund) e riattivare il tax credit per la digitalizzazione, anche in questo caso nella logica della “digital transition” che chiede l’Europa.

Riforma delle professioni turistiche, intervento normativo sulle locazioni brevi, sviluppo dei distretti turistici e rinvio delle scadenze di imposte e versamenti contributivi previste di qui a fine anno, conclude la nota, dovranno completare il quadro degli interventi più urgenti. Bisogna poi attivare velocemente il processo di definizione dei piani del turismo da inserire nel Pnrr per il Recovery fund, sul quale Confturismo-Confcommercio conferma di non essere stata chiamata fino a ora a dare il proprio contributo.
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