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25 settembre 2020
Chiuso il piano della portualità regionale
Il Piano ha come obiettivo quello di costruire un’offerta di qualità che valorizzi la centralità della posizione della Sardegna nel Mediterraneo. Uno degli obiettivi prioritari è infatti quello del miglioramento della sicurezza della navigazione
CAGLIARI - La Giunta Regionale ha discusso ieri il Piano regionale della Rete della portualità turistica che si appresta ora ad iniziare il percorso per ottenere la VAS prima della definitiva approvazione da parte dell’Esecutivo regionale. Finalizzato al completamento del circuito di navigazione diportistica intorno all’Isola, il Piano ha come obiettivo quello di costruire un’offerta di qualità che valorizzi la centralità della posizione della Sardegna nel Mediterraneo. Grazie al Piano della portualità, i posti barca saranno meglio distribuiti lungo le coste sarde con evidenti riflessi su quelle infrastrutture portuali di ridotte dimensioni che normalmente risultavano tagliate fuori dal circuito della navigazione. Uno degli obiettivi prioritari è infatti quello del miglioramento della sicurezza della navigazione, con l’incremento del numero delle strutture portuali per l’offerta di porti rifugio, necessari in caso di improvvise condizioni meteomarine avverse.
«Il piano della portualità è il frutto di un lavoro durato oltre un anno – spiega l’Assessore dei lavori Pubblici Roberto Frongia - che ha impiegato risorse e competenze per arrivare ad uno strumento di pianificazione strategica del settore finalizzato al miglioramento della competitività del sistema portuale e logistico, all’agevolazione della crescita dei volumi di traffico, alla diminuzione delle miglia di percorrenza tra un porto e l’altro, quindi alla promozione della Sardegna in termini turistici per chi alla vacanza via terra preferisce quella via mare». Secondo le intenzioni della Regione, il sistema porti della Sardegna (che comprende circa 80 infrastrutture portuali) deve diventare una delle leve di attrazione del turismo, capace di favorire e incentivare modi alternativi di vivere la nostra Isola, che non deve essere più solo meta di transito ma diventare un approdo stanziale.
Non a caso, la Giunta regionale ieri ha deciso di costituire un gruppo di lavoro interassessoriale, coordinato dall'Assessorato dei Lavori Pubblici in quanto soggetto attuatore (composto dai rappresentanti delle competenti Direzioni generali dei Lavori Pubblici, della Difesa dell'Ambiente, della Pianificazione Urbanistica Territoriale e Vigilanza Edilizia, degli Enti Locali e Finanze, del Centro Regionale di Programmazione, dei Trasporti, del Turismo, Artigianato e Commercio), con l’obiettivo di individuare l’iter di adozione e approvazione del Piano e di accompagnare l’attività di pianificazione nelle successive fasi fino alla emanazione del provvedimento di VAS e alla definitiva approvazione del Piano in Giunta.
Il Piano segue una serie di sopralluoghi dell’Assessore Frongia, finalizzati a indirizzare la spesa in maniera precisa evitando così di elargire finanziamenti senza ordine di priorità e criteri. Il risultato è stata la predisposizione di una banca dati e la stesura di un rapporto dettagliato che consentirà alla Regione, in prospettiva, di procedere alla stesura della legge sulla diportistica. «Considero la portualità turistica un segmento strategico ma per fare in modo che diventi una ricchezza per la Sardegna non solo nei mesi estivi, ma anche in quelli invernali, è necessario dotarsi di infrastrutture portuali moderne ed efficienti, che siano richiamo per i turisti e opportunità di sviluppo socio-economico per la nostra Isola», ha concluso l’Assessore Frongia.
Tra i porti turistici che sono stati oggetto di sopralluogo figurano La Caletta (Siniscola), Cannigione, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Porto Torres, Stintino, Alghero, Fertilia, Arbatax, Santa Maria Navarrese, Orosei, Torregrande, Marceddì e Buggerru. Il Piano è stato predisposto in coerenza con il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) e con il Piano paesaggistico regionale (PPR). In quanto piano regionale di settore, è sovraordinato rispetto ai piani urbanistici comunali e ai corrispondenti piani di settore di rilevanza comunale (o della singola struttura portuale – Piano regolatore Portuale PRP). (ez)
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