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A.B. 22 settembre 2020
Acque libere: Meeting Baia delle ninfe da applausi
Il binomio Freedom in water-Progetto Albatross ha colpito nuovamente nel segno: l’esperienza acquisita nei sei anni precedenti, sia con i Tricolori della Federazione italiana nuoto paralimpico, sia con la competizione Fin riservata ad agonisti e master, ha dato quel di più che apre alle riflessioni più ardite nell’opportunità di vedere la Sardegna come luogo intrigante adatto ad accogliere eventi internazionali del calendario Open water
Acque libere: Meeting Baia delle ninfe da applausi

ALGHERO - La perfezione è vicina quando si curano con dovizia di particolari tutti gli aspetti che ruotano attorno ad una manifestazione, senza trascurarne nessuno. Stando a sentire le voci raccolte da diversi protagonisti, il binomio “Freedom in water” e “Progetto Albatross” ha colpito nuovamente nel segno: come dire, cambiando l’ordine della location il risultato non cambia. Solo che nell’edizione algherese battezzata “Baia delle ninfe”, l’esperienza acquisita nei sei anni precedenti (tra Cannigione e Stintino), sia con i Tricolori della Federazione italiana nuoto paralimpico, sia con la competizione Fin riservata ad agonisti e master, ha dato quel di più che apre alle riflessioni più ardite nell’opportunità di vedere la Sardegna come luogo intrigante adatto ad accogliere eventi internazionali del calendario “Open water”. Le due associazioni hanno saputo concepire un ottimo mix facendo leva, sia sulle motivazioni interiori che scatenano poi i risultati sul campo, sia studiando un ritrovo assortito dove atleti paralimpici e non hanno condiviso gli stessi spazi, avendo l’opportunità di ragionare con il sorriso e tanto entusiasmo davanti alle tematiche più pregnanti dell’universo nuoto.

La solarità espressa in ogni ambito da Gregorio Paltrinieri (pluricampione del mondo e olimpico tra 800 e 1500metri) ha reso il tutto ancor più magico: le sue testimonianze si sono amalgamate a quelle degli altri campioni del nuoto come Carlotta Gilli e il paralimpico Vincenzo Boni, che durante la tavola rotonda moderata dal presidente del Progetto Albatross Manolo Cattari, coadiuvato da Marco Del Bianco, hanno raccontato i loro inizi, la forte volontà di partecipare a eventi internazionali di prestigio. E poi la vigorosa voglia di ripresa dopo la pausa forzata dettata dal CoronaVirus, esplicitata nel migliore dei modi da Paltrinieri che al Sette Colli ha migliorato il primato europeo nei 1500stile libero. Gli uditori del convegno, con il contributo anche del commissario tecnico della nazionale paralimpica di nuoto Riccardo Vernole, hanno appurato che il risultato arriva con il rendimento e la determinazione, l’allenamento e l’assiduità. Ma senza un po’ di sano divertimento, come ha tenuto a precisare lo stesso campione del mondo, non si può arrivare a un grandissimo risultato. E il sabato mattina in spiaggia gli oltre 130 iscritti si sono lasciati andare a scene di euforia per la presenza di Greg, che ha mostrato in maniera inequivocabile il suo lato umano dispensando sorrisi, saluti e colloqui a tutti.

Vince lui. come da pronostico, ma ha dovuto fare i conti con l’agguerrita pattuglia dei Nuotatori milanesi (venticinque in tutto), scortati dai tecnici Luca Del Bianco (vedere intervista in basso) e Giuditta Pandini. Precede Pierandrea Titta e il suo compagno di squadra Stefano Titta. Ma il team lombardo ne piazza cinque nei primi dieci posti. Non deludono i sardi, con il quarto posto di Giovanni Marongiu (Sport full time Sassari), categoria Ragazzi. Settima piazza per Corrado Sorrentino (Atlantide Elmas), seguito da Matteo Capotosti (Olbia nuoto). Tra le donne, nessun problema per la favorita Alisia Tettamanzi (Nuotatori milanesi), che ha avuto la meglio su altre dieci sue compagne di scuderia. Prima delle sarde l’ogliastrina Sara Sanfilippo (Sxt Nuoro), che si piazza 12esima, davanti alle sue corregionali Virna Marongiu e Isabella Nieddu della Promogest Cagliari. Sale sul podio Fin e anche su quello Finp Gilli (nove titoli mondiali e tre europei paralimpici), che ha il vantaggio di avere il doppio tesseramento. Dopo le gare, tutti assieme a pranzare con pietanze di grido e tante risate.

«E' stata un'edizione particolarmente bella e ricca di emozioni – ha confermato la presidente di Freedom in water Silvia Fioravanti – perché il clima agonistico, ma anche di divertimento, l’ho interpretato come un messaggio importante di stimolo e ripresa dell’attività natatoria dopo il lockdown. Ci attende una stagione incerta, che affronteremo con la giusta carica e le massime precauzioni; nel frattempo abbiamo già in mente nuovi progetti per l’edizione 2021. Un ringraziamento particolare lo rivolgo a Danilo Russu, a Manolo Cattari e ai collaboratori delle due associazioni che, con entusiasmo e passione, hanno contributo alla riuscita della edizione numero 7 di Freedom in water». E la Fin Sardegna ha assistito in qualità di supervisore. ma con i radar ben indirizzati a carpire qualcosa di interessante: «Già dalla eccellente qualità del convegno – sottolinea il presidente regionale Fin Russu - ho avuto dei segnali precisi su come dovremmo approcciarci ai giovani atleti in futuro. La gara è stata organizzata molto bene nelle sue componenti come l’assetto sull’acqua, il campo gara e la struttura di supporto all’arrivo che ricorda gli eventi di grande spessore. La nostra volontà è di spingere sul nuoto di fondo perché oltre ad essere un’alternativa che si può scegliere tra le nostre specialità, darebbe una mano alla Sardegna nel proporsi a livello internazionale come sede di gare; infatti abbiamo tutta una serie di caratteristiche che altre nazioni non hanno. E il comitato ha un forte interesse su questo aspetto e sarà una delle priorità da portare avanti nel prossimo quadriennio. Siamo stati ripagati dalla soddisfazione dei partecipanti e il comitato ringrazia la Freedom in water perché ha dato lustro al movimento isolano, dimostrando che le società sarde, anche quelle piccole, sono in grado di organizzare un evento di carattere nazionale».

(Foto Lorenzo Munzlinger)



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