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Red 16 settembre 2020
Fiera di Mogoro in crescita: 9mila presenze
Oltre 9mila le presenze registrate nelle quattro settimane della Fiera dell´artigianato artistico, con un volume d´affari di 225mila euro. «Qualità, innovazione e sicurezza i punti di forza dell´edizione 2020», dichiara il sindaco Sandro Boccia
Fiera di Mogoro in crescita: 9mila presenze

MOGORO - Una manifestazione in crescita, con oltre 9mila presenze in quattro settimane e un volume d’affari che supera i 225mila euro: la Fiera dell’artigianato artistico della Sardegna, che quest’anno ha festeggiato i cinquantanove anni, chiude l’edizione 2020 sfoggiando numeri nemmeno immaginabili fino a qualche mese fa, quando le incertezze legate al lockdown ancora incombevano sull’organizzazione della mostra-mercato più importante del settore nell’Isola. «Il merito – hanno detto ieri (martedì), in conferenza stampa, il sindaco di Mogoro Sandro Broccia e l’assessore comunale dell’Artigianato Luisa Broccia, tracciando un bilancio della manifestazione – va attribuito a chi ha creduto in una rassegna che sapesse coniugare la voglia di una rinnovata normalità con l’esigenza di garantire la necessaria sicurezza sanitaria, sia per gli espositori che per i visitatori. Tutto è andato per il meglio e, considerata l’emergenza Covid, non era affatto scontato».

L’anno scorso le presenze furono poco meno di 13mila e furono quasi 9mila nel 2018, ma entrambe le edizioni ebbero una durata di cinque settimane, una in più rispetto all’edizione 2020. Sono esattamente 9.025 i biglietti staccati quest’anno, per un volume d’affari complessivo di 225.212euro. Nel totale delle presenze, sono comprese un migliaio di persone che hanno acquistato i biglietti integrati per la visita al sito archeologico di Cuccurada. L’afflusso medio è stato di 300 visitatori al giorno e la punta massima è stata raggiunta il 30 agosto: quasi 900 presenze. Ottimi i risultati numerici anche sul web. Mai come quest’anno la Fiera è stata protagonista anche sulla rete. Il sito, completamente rinnovato e ampliato di contenuti, ha consentito di prenotare on-line la visita in Fiera e, soprattutto, di visitare virtualmente l’allestimento. Le visualizzazioni delle pagine del sito sono state quasi 78mila (di cui oltre 53mila visualizzazioni uniche) pari a un aumento del 242percento rispetto al 2019. Quasi 15.800 i nuovi utenti (un aumento del 171percento rispetto all’anno scorso). Per quanto riguarda i social network, sia i like, sia i follower della pagina Facebook dedicata alla Fiera hanno sfiorato quota 20mila ciascuno. E, in alcune giornate, la copertura dei post e quella della pagina hanno superato i 49mila contatti, molti dei quali dalla Penisola e dall’estero. Ottimi riscontri anche su Instagram, con oltre 4.100 follower, e su Twitter, dove le visualizzazioni negli ultimi due mesi hanno raggiunto quota 27.500. Inoltre, va segnalato l’ampio coinvolgimento generato dalle campagne rivolte soprattutto al pubblico fuori Sardegna e straniero.

Con la 59esima edizione si conclude anche l’esperienza amministrativa del sindaco Sandro Broccia e dell’assessore comunale dell’Artigianato Luisa Broccia, che hanno gestito le ultime undici edizioni della manifestazione (dal 2010 al 2020). Una rassegna che è cresciuta in maniera esponenziale: nel 2009 i visitatori sono stati 2.674, nel 2019 quasi 13mila, quest’anno oltre 9mila. «La storia della Fiera – ha dichiarato il primo cittadino – è come i tappeti e gli arazzi che vengono creati dalle nostre tessitrici. Sono composti da singoli fili. Ogni filo forma un piccolo ornamento e insieme a tanti altri fili formano un motivo. Presi singolarmente i fili sono difficili da distinguere, ma legati gli uni agli altri rivelano motivi e disegni bellissimi. Poi ci sono la compattezza della tessitura, i nodi e le diverse composizioni cromatiche conseguenti i vari colori dei fili. E tutto questo forma l’arazzo o il tappeto. Ecco, la Fiera è stata un po’ questo, tanti fili di diversi colori: gli artigiani espositori, i sindaci e gli assessori che in questi cinquantanove anni hanno organizzato la manifestazione, i direttori artistici che si sono succeduti, quest’anno il visual merchandising Marcello Muru, e ancora i vari grafici, quest’anno Violetta Scanu, le ragazze e i ragazzi che hanno presenziato in Fiera, quest’anno coordinati dall’Associazione Mariposas de Sardinia, l’ufficio stampa di Verbis Media, la social Media Manager, quest’anno Silvia Ariu, e ancora la Cooperativa Su Trobasciu e gli artigiani di Mogoro». «Nell’edizione 2020 – hanno ricordato sindaco e assessore – la novità ha riguardato il web e la possibilità di visitare virtualmente la Fiera in tutto il mondo, grazie al lavoro dell’Agenzia Altopiano di Cagliari. Un ringraziamento particolare, infine, va fatto agli operai e agli impiegati del Comune di Mogoro. È il lavoro e l’impegno di tutte queste persone, le loro professionalità e competenza, le loro fatiche e dedizione che hanno consentito alla Fiera di diventare quello che è».

L’edizione 2020 ha segnato un punto di svolta anche sul piano dell’offerta dei prodotti. «L’emergenza sanitaria – ha detto il direttore artistico Marcello Muru – sta imponendo nuove regole al sistema delle fiere-mercato. Anche a Mogoro abbiamo messo al servizio degli artigiani l’utilizzo delle nuove tecniche di visual merchandising. E i risultati sono stati ben oltre le aspettative». Il volume d’affari complessivo è stato pari a 225.212euro e gli scontrini emessi in quattro settimane sono stati quasi 5mila. «Il tasso di conversione, che indica la gestione, l’organizzazione e la disposizione della merce – ha spiegato Muru – è stato pari al 55percento: cioè, su cento persone entrate in Fiera cinquantacinque hanno effettuato un acquisto, spendendo in media oltre 40euro. I visitatori, dunque, hanno acquistato prodotti sicuramente di qualità, ma soprattutto mirati, utili e funzionali alle proprie esigenze».



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