Dopo la risposta a mezzo stampa dell´assessore all´Urbanistica del Comune di Alghero Emiliano Piras sul “futuro edilizio” di due hotel nella baia di Porto Conte, il Gruppo d’intervento giuridico onlus replica: «L´articolo 39 della legge regionale 8 prevede, fra l’altro, “la concessione di un credito volumetrico massimo pari al volume dell’edificio demolito maggiorato del 30percento, da determinarsi con apposita deliberazione del consiglio comunale”»
ALGHERO – Non si smorza la querelle a distanza tra ambientalisti e Comune di Alghero sul “futuro edilizio” di due hotel nella baia di Porto Conte. «L'assessore all'Urbanistica del Comune di Alghero Emiliano Piras, in replica all’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti presentata dal Gruppo d’intervento giuridico onlus
[LEGGI] relativa alle domande di demolizione e ricostruzione presentate recentemente per gli Hotel Baia di Conte e Corte Rosada, afferma pubblicamente che non vi sarebbe alcun “allarme cemento” per il futuro delle coste di Porto Conte
[LEGGI]».
La replica arriva da Stefano Deliperi, a nome del Grig, che spiega come, «In realtà le due istanze di demolizione e ricostruzione sono state presentate dalle rispettive società immobiliari ai sensi dell'art.39 della legge regionale n.8/2015 e s.m.i., che prevede, fra l’altro, “la concessione di un credito volumetrico massimo pari al volume dell’edificio demolito maggiorato del 30percento, da determinarsi con apposita deliberazione del consiglio comunale”. Ciascuno può farsi quindi un'idea da solo su quanto potrebbe capitare sul litorale di Porto Conte, uno dei gioielli ambientali del Mediterraneo», concludono gli ambientalisti.
Nella foto: Stefano Deliperi