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Red 24 agosto 2020
Federcamping: Test rapidi in entrata
E´ la richiesta della Faita Federcamping Sardegna che, per «vacanze sicure e responsabili» punta sui test «in tutti i punti di arrivo della Sardegna, porti e aeroporti»
Federcamping: Test rapidi in entrata

ALGHERO - «Test rapidi in tutti i punti di arrivo della Sardegna, porti e aeroporti». Lo chiede Faita Sardegna per garantire una reale vacanza sicura. «Nei nostri campeggi, garantiamo oltre 100metri quadri di spazio a persona ma è necessario a monte, come dicemmo già a fine maggio anche il test perché, vista l’emergenza, oltre al buon senso e alla buona fede (che abbiamo riscontrato essere diffusa ma soggetta all’errore) è necessario anche il rigore dei dati scientifici che garantiscono la giusta serenità a tutti per poter convivere con il Covid e poter usufruire delle vacanze spensierate di cui abbiamo bisogno quest’anno più che mai», spiega Nicola Napolitano, presidente regionale di Faita, l’associazione dei campeggi. A causa dell’emergenza sanitaria, oggi anche economica, l’industria del turismo sardo quest’anno è in profondo rosso: nel 2019 le presenze nei campeggi furono 2,6milioni con un fatturato di circa 230milioni di euro. L’obiettivo di questa stagione disastrosa è riuscire a salvare al meno il 20percento, fermando le perdite all’80percento.

«Come abbiamo detto da fine maggio – ricorda Napolitano - la tutela della salute è un diritto individuale irrinunciabile, sancito dalla Costituzione e non può essere contrapposto all’interesse economico. Questi mesi confusi ci hanno comunque insegnato che le persone sono il veicolo del virus, e sono loro che lo portano in giro per il mondo. Per questo non c’è ragione per non sottoporsi ad un tampone, un test o come lo vogliamo chiamare per mapparne la diffusione e accertarsi di essere sano. Questo è l’affermazione del principio di giustizia della salute, ed è il modo migliore anche per dare una chance alla tenuta del turismo. Un modello che dovrebbe adottarsi in tutto il mondo a garanzia delle persone e dei contesti economici e sociali coinvolti». Per Faita Sardegna è fondamentale lavorare in sicurezza e dare sicurezza: «è la richiesta che arriva dagli stessi turisti. Noi offriamo vacanze, e queste devono potersi realizzare senza tensione, sospetto o diffidenza del prossimo. La sicurezza dei turisti (e speriamo che questo messaggio sia stato recepito finalmente da tutti i livelli istituzionali) è la più forte arma di marketing e promozione di un territorio. Non possiamo giocare alla roulette russa, con la probabilità che uno autocertifichi in buona fede l’essere sano (ma non lo è), mettendo a repentaglio la salute e l’economia di una azienda».

Adesso, visto il poco tempo a disposizione che rimane per la chiusura della stagione estiva, occorre agire immediatamente mettendo in campo un sistema sicuro quanto agevole che garantisca vacanze per i turisti e lavoro per le attività turistiche. La Sardegna era ed è una metà sicura grazie anche al comportamento esemplare e alla grande responsabilità che «abbiamo avuto modo di testare in questo mese e mezzo di apertura delle nostre strutture, dove le misure di sicurezza sono state rispettate. E’ chiaro, come dicemmo a fine maggio che senza i test scientifici e basandoci solo sull’autocertificazione incorriamo facilmente in errori seppur in buona fede che rischiano di pregiudicare anche gli ultimi scampoli di questa stagione». Per questo, Faita Sardegna lancia l’hashtag #responsabilidellanostrasicurezza, «a favore appunto di tutti quei comportamenti che permetteranno di vivere d’ora in poi la nostra isola in maniera rispettosa e responsabile».



Tamponi ai dipendenti al rientro dalle vacanze
Per garantire sicurezza all'interno delle proprie strutture ospedaliere, l'Azienda ospedaliero universitaria di Viale San Pietro appronta un piano di sorveglianza capillare
SASSARI - L'Azienda ospedaliero universitaria di Sassari rilancia un piano di sorveglianza capillare del rischio Covid-19 e farà i tamponi a tutti i dipendenti che tornano dalle vacanze estive. E così, dopo la prima comunicazione con la quale si chiedeva di valutare l'opportunità di evitare viaggi all'estero, adesso l'Aou invita i dipendenti che rientrano dalle vacanze a sottoporsi a sorveglianza sanitaria. Un piano che si inserisce in un programma di valutazione costante di tutto il personale e della realtà che ruota attorno agli ospedali, con l'obiettivo di garantire la sicurezza. Il piano è realizzato su impulso della Direzione strategica, della struttura di Sorveglianza sanitaria, in collaborazione con le strutture di Otorinolaringoiatria, delle Professioni sanitarie, della Patologia medica e della Direzione medica di presidio.

«La situazione epidemiologica attuale – afferma il responsabile della struttura di Sorveglianza sanitaria Antonello Serra – e quella prevista nel prossimo futuro non consentono di abbassare la guardia. Ecco allora che con l'esperienza maturata in questi mesi, il piano prevede un controllo sistematico degli operatori sanitari secondo un ordine di priorità basato sull'analisi del rischio». Viene fatta così una distinzione tra aree a rischio in cui medici, infermieri, operatori socio sanitario dell’Aou sono impiegati. La prima viene chiamata Area primaria o rossa, che comprende i reparti deputati al ricovero di pazienti Covid+, i reparti di pronto intervento e i dipendenti che abbiano avuto contatti a rischio. Un'Area gialla, nella quale saranno compresi i reparti che ricoverano pazienti a maggior rischio di contrarre un'infezione clinicamente evolutiva. Infine, un'Area bianca, che comprende tutti gli altri reparti.

«Per interpretare i dati complessivi e orientare con maggiore precisione le linee strategiche – spiega ancora Serra – ci si affiderà a consolidati criteri clinico-epidemiologici. Tra questi, a esempio, non mancherà la valutazione del rischio legato agli spostamenti dei dipendenti durante le vacanze». Il piano prevede quindi che i dipendenti in fase di rientro vengano sottoposti a tampone. Inoltre, dovranno comunicare i dati di viaggio, i luoghi di permanenza, se presente sintomatologia riferibile a infezione da Covid-19, eventuali comportamenti a rischio come, a esempio, frequentazioni di luoghi affollati senza mascherina. Le comunicazioni dovranno essere fatte alla Direzione della struttura di appartenenza e via e-mail all'indirizzo web sorveglianza.sanitaria@aousassari.it. Nel caso dovesse essere necessario, la struttura di Sorveglianza sanitaria disporrà opportune misure diagnostiche e preventive.
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