Red
20 agosto 2020
«Non siamo gli untori d´Italia»
«Tutti i sardi sono impegnati a proteggere l’Isola», dichiara il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, che replica duramente ad un articolo apparso oggi sul Corriere della Sera
ALGHERO - «Oltre il danno anche la beffa. Siamo al teatro dell’assurdo, abbiamo cercato per mesi di proteggere l’Isola e la sua economia e oggi ci accusano di contagiare mezza Italia». E’ la dura replica del presidente del Consiglio regionale Michele Pais ad un articolo apparso oggi (giovedì) sul Corriere della Sera. Nell’attacco del pezzo si legge: “In poche settimane la Sardegna da Covid free – così proclamava con orgoglio il governatore Solinas – a regione che diffonde il contagio in mezza Italia e rischia, da indiscrezioni ministeriali, di essere isolata”. «Niente di più falso – specifica il presidente - E’ evidente che chi scrive non ha analizzato la provenienza dei contagi. Buona parte dei casi di positivita' non sono ascrivibili a sardi o residenti».
«Era il mese di maggio quando il presidente della Regione aveva prospettato i test in entrata alla Sardegna che il Governo aveva bocciato come incostituzionali, salvo riproporli ora che la curva nel resto d’Europa riprende a salire. Noi abbiamo sempre e solo chiesto che il sacrificio che i sardi hanno fatto in questi mesi non fosse vanificato - continua Pais - Il Governo anche stavolta arriva in ritardo nelle soluzioni, così come quando il governatore Solinas aveva chiesto di poter chiudere porti e aeroporti per proteggere l’Isola e non, badate bene, per puro campanilismo ma per le difficoltà di gestione sanitaria e infrastrutturali delle nostra regione. Anche in quell’occasione il governo centrale rispose con un secco No per poi chiudere tutto dieci giorni dopo a contagi ed esodo già avvenuti».
«Vivere su un’isola porta con sé la necessità di una protezione ulteriore che lo stato centrale non percepisce e non per mancanza di volontà, ma di sensibilità e distanza fisica. Come isola abbiamo necessità di più attenzioni e queste oltre ad esserci negate ci vengono pure proibite quando ci organizziamo per prenderci cura da soli della nostra terra. Passare da untori è un oltraggio alle nostre richieste di screening efficaci e non la mera misurazione della temperatura corporea che fino ad ora si è utilizzata come metro di valutazione per il diffondersi dell’emergenza - conclude il presidente dellla massima assise sarda - Ci sentiamo insultati come cittadini italiani e come popolo sardo e pretendiamo delle scuse».
Nella foto: il presidente del Consiglio regionale Michele Pais
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