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13 agosto 2020
Nuoro a secco da giorni, danni incalcolabini
Nuova rottura nell´acquedotto di Jann´e Ferru, un guasto che non consente di poter riavviare l´erogazione in città, dilatando così l´emergenza. Lamentele e proteste in città
NUORO - Nuoro da giorni senz'acqua, i cittadini costretti a recarsi nei bar per poter usufruire dei servizi igienici. Durante la notte, infatti, si è verificata una nuova rottura nell'acquedotto di Jann'e Ferru, un guasto che non consente di poter riavviare l'erogazione in città, dilatando così l'emergenza. Sull'argomento è intervenuto Roberto Cadeddu, presidente di Confesercenti Nuoro: «Siamo alle prese con una situazione di gravissima criticità. L'acqua, che manca da tre giorni, sarebbe dovuta tornare stamattina, invece i rubinetti sono ancora a secco in tutta la città. Le cisterne delle case sono tutte vuote, addirittura i residenti stanno cercando i bar aperti e che hanno ancora un po' di acqua nelle cisterne per poter usufruire dei servizi igienici. Questa situazione dura ormai da troppo tempo, ci sono delle responsabilità politiche ma anche tecniche, qualcuno deve pagare».
«Come Confesercenti – prosegue Cadeddu – chiediamo che questa volta non passi tutto in cavalleria come al solito, vogliamo dei segnali forti da parte della Regione affinché non si creino più certi disservizi. Che l'acqua manchi un'ora a causa di un intervento è comprensibile, ma che manchi delle giornate intere nel terzo millennio non è assolutamente accettabile. Si tratta di un danno enorme anche per le attività produttive: Nuoro è una città che vuole vivere anche di turismo, ma in questi giorni molte attività sono rimaste chiuse proprio per mancanza di acqua».
Il messaggio del presidente di Confesercenti Nuoro è forte e chiaro: «Tutti i responsabili dal punto di vista politico, a partire dalla Regione per arrivare ai Comuni che fanno parte dell'assemblea di Abbanoa, devono prendere dei provvedimenti seri, perché è impensabile che non ci siano colpevoli in una situazione di questo tipo. Qualcuno è responsabile e qualcuno deve pagare, perché i danni economici e sociali che stanno provocando alla città sono incalcolabili», conclude Cadeddu.
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