Red
6 agosto 2020
Natante in fiamme a Porto Rotondo
L’allarme è stato lanciato intorno alle 14 di oggi, quando una colonna di fumo si è alzato in cielo davanti al porto. A vedere il fumo, il personale della Guardia costiera della locale Delegazione di spiaggia, che ha attivato la macchina dei soccorsi
PORTO ROTONDO - L’allarme è stato lanciato intorno alle 14 di oggi (giovedì), quando una colonna di fumo si è alzato in cielo davanti al porto di Porto Rotondo. A vedere il fumo, il personale della Guardia costiera della Delegazione di spiaggia di Porto Rotondo, che ha attivato la macchina dei soccorsi. Pronto l’intervento della motovedetta Cp709 dell’Ufficio Circondariale marittimo di Golfo Aranci, già presente a Porto Rotondo, che è intervenuta con un rimorchiatore locale dotato di idrante. Gli occupanti, una coppia con due nipoti 20enni, erano già in salvo grazie all’intervento di altre unità presenti in zona.
I mezzi intervenuti hanno iniziato i tentativi per domare le fiamme. Il lavoro è stato reso più difficile dalla presenza di venti forti di tramontana che hanno spinto l’unità verso la costa. Da qui, la decisione di allertare i Vigili del fuoco per scongiurare il rischio che l’unità in fiamme sospinta dal vento e dalla corrente, una volta raggiunta la costa, potesse far passare il fuoco sulla terraferma. Intanto, la Guardia costiera di Golfo Aranci ha chiesto l’allertamento dell’elicottero dei Vigili del fuoco e del Consorzio Costa Smeralda per qualsiasi evenienza. Nel frattempo, sul posto è arrivata anche una pattuglia dei Carabinieri di Porto Rotondo, mentre in ambito portuale era presente il titolare della Delegazione di spiaggia–Guardia costiera di Porto Rotondo. L’unità è finita sugli scogli a Punta Lepre, dove è stata raggiunta dall’idrante del rimorchiatore e dai mezzi estinguenti dei Vigili del fuoco intervenuti via terra. La motovedetta ha tenuto lontane le altre imbarcazioni a causa del rischio scoppio per la presenza a bordo di due serbatoi con benzina. Il doppio getto d’acqua è riuscito a domare le fiamme, ma per il 9metri c’è stato poco da fare. Ormai semidistrutta, ma ancora in condizioni di galleggiare, l’unità è stata agganciata al rimorchiatore e scortata dalla motovedetta e dagli ormeggiatori della Marina di Porto Rotondo per essere trasferita al porto.
Prima della partenza del convoglio, l’unità è stata ulteriormente raffreddata per precauzione. Qui è stata alata a secco ed ulteriormente raffreddata con schiumogeni dai Vigili del fuoco. I due serbatoi erano ancora integri con il pieno. Pertanto, i Vigili del fuoco hanno provveduto a svuotare le cisterne per mettere definitivamente in sicurezza l’unità e scongiurare inquinamenti o altri pericoli legati alla presenza di liquido infiammabile. Sono ancora da accertare le cause, ma il proprietario dell’unità ha riferito che stava navigando quando ha avvertito odore di fumo ed ispezionato il gavone lo ha trovato già invaso dalle fiamme vive e fumo. Ogni tentativo di estinguere l’incendio con i mezzi di bordo è risultato vano; da qui la decisione di abbandonare l’unità senza aver potuto recuperare documenti, effetti personali e denaro contante, perché invasi dalle fiamme. Nonostante la dimensione dell’evento, le persone sono state messe al sicuro, ed è stato scongiurato il rischio inquinamento ed il rischio incendio a terra. Il proprietario è stato comunque avvertito e diffidato della necessità di rimuovere qualsiasi traccia di inquinamento.
|