Red
15 luglio 2020
«Sardegna, un Museo aperto»
I consiglieri regionali del Gruppo Riformatori sardi Aldo Salaris, Michele Cossa, Alfonso Marras e Giovanni Antonio Satta hanno presentato una mozione sul riconoscimento da parte dell’Unesco del paesaggio culturale dell´Isola e la definizione del suo territorio quale “Museo aperto”
CAGLIARI – La Sardegna come un “Museo aperto”. Questa l'idea dei consiglieri regionali del Gruppo Riformatori sardi Aldo Salaris, Michele Cossa, Alfonso Marras e Giovanni Antonio Satta, che hanno presentato una mozione sul riconoscimento da parte dell’Unesco del paesaggio culturale dellìIsola e la definizione del suo territorio quale “Museo aperto”.
«Si tratta di un paesaggio culturale che ancora oggi si presenta come un continuum archeologico contraddistinto da una evidente unicità - spiegano i Riformatori - che deve finalmente essere riconosciuto agli occhi del mondo intero (con le evidenti ricadute economiche e sociali, specie in termini turistici, che questo comporterebbe per l’Isola)». La mozione impegna il presidente Christian Solinas e la Giunta regionale a rappresentare al Governo nazionale l’imprescindibile esigenza di inserire il paesaggio culturale sardo nella lista di quei Paesaggi Unesco che appartengono a tutti popoli del mondo.
Ed ancora, ad avviare le opportune procedure per vedere riconosciuta la tutela di massimo grado del paesaggio naturale sardo, come quella che potrebbe essere garantita con il riconoscimento dell’Unesco. Il documento chiede anche che venga promosso in una delle regioni più povere d’Europa come è la Sardegna un nuovo modello di “buono” sviluppo, in linea con gli indirizzi di sostenibilità ambientale e sociale, di contrasto dei cambiamenti climatici, di efficientamento della società attraverso la digitalizzazione e di tutela e valorizzazione del Paesaggio culturale.
Nella foto: il consigliere regionale Aldo Salaris
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