Red
28 giugno 2020
Palestre scolastiche: Ugl a sostegno delle asd sarde
Dopo l’ipotesi ventilata dal sindacato dei dirigenti scolastici di chiusura delle palestre scolastiche ad attività extradidattiche, il segretario regionale degli operatori sportivi Ugl Antonello Muroni ha inviato una lettera al presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas, all´assessore regionale alla Pubblica istruzione, beni culturali, spettacolo e sport Andrea Biancareddu, al presidente della Sesta Commissione regionale Salute e politiche sociali Domenico Gallus, al commissario reggente del Comitato Coni Sardegna Antonio Pinna ed al direttore generale dell’Ufficio Scolastico regionale per il Sardegna Francesco Feliziani
ALGHERO - Dopo l’ipotesi ventilata dal sindacato dei dirigenti scolastici di chiusura delle palestre scolastiche ad attività extradidattiche, il segretario regionale degli operatori sportivi Ugl Antonello Muroni ha inviato una lettera al presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas, all'assessore regionale alla Pubblica istruzione, beni culturali, spettacolo e sport Andrea Biancareddu, al presidente della Sesta Commissione regionale Salute e politiche sociali Domenico Gallus, al commissario reggente del Comitato Coni Sardegna Antonio Pinna ed al direttore generale dell’Ufficio Scolastico regionale per il Sardegna Francesco Feliziani. Così, il sindacato si è fatto portavoce delle società per scongiurare una prospettiva «estremamente dannosa per l'attività sportiva di base».
«Il rifiuto di concedere le palestre delle scuole alle società sportive, ipotizzato da una componente sindacale dei dirigenti scolastici che propone la chiusura delle stesse al termine degli orari curriculari – si legge nella missiva - rappresenta un serio pericolo per l’attività sportiva di base, soprattutto giovanile di tantissime associazioni sportive. Anche se con un termine per ora indicato al 31 dicembre, e motivato dall’esonero di responsabilità e di impegni conseguenti ai rischi e alle procedure legati al Covid-19, l’iniziativa potrebbe coinvolgere (e soprattutto stravolgere) centinaia di piccole associazioni dilettantistiche che, prive di impianti propri e in mancanza di un piano di potenziamento strutturale per quanto riguarda l’impiantistica sportiva anche di base, tradizionalmente e inevitabilmente fanno uso delle palestre scolastiche, consentendone tra l’altro l’utilizzazione a tempo pieno, per garantire attività motoria e sportiva a migliaia di bambini e di giovani».
«Nel portare a vostra conoscenza il problema, che non è del solo basket, ma è proprio anche delle altre discipline sportive, dal volley al calcetto, alla ginnastica, al karatè o al tennistavolo, che si praticano al coperto – sottolinea Muroni - sollecitiamo un deciso e rapido intervento presso gli organi competenti (governativi, amministrativi, sportivi, ma soprattutto presso i dirigenti scolastici degli Istituti comunali, delle nostre città, ma dell’intera regione Sardegna) affinché vengano messe in atto tutte le iniziative necessarie per scongiurare una tale eventualità che, se concretizzata, condannerebbe all’inattività e alla quasi inevitabile scomparsa tra il 60 e il 70percento delle nostre società di base, privando i nostri giovani della possibilità di fare sport con un enorme danno sociale e sanitario. Sosteniamo con fermezza l’esigenza di un intervento immediato, al fine anche di consentire alle nostre società la possibilità di una corretta e tempestiva programmazione dell’attività: esistono infatti, come da protocolli redatti dalla Federazione italiana pallacanestro (e dalle altre Federazioni interessate) nel rispetto e nei margini delle indicazioni fornite dalle autorità governative e sanitarie, le procedure da seguire per la sanificazione degli ambienti e norme di comportamento tali da poter riavviare l’attività sportiva in piena sicurezza. In assenza, la nostra Regione Sardegna, già duramente provata, potrebbe perdere gran parte delle sue associazioni sportive dilettantistiche (o vederne gravemente ridimensionata la benemerita attività) e il Paese vedersi sgretolare un patrimonio non solo sportivo, ma anche e soprattutto sociale e culturale, da sempre punto di riferimento educativo e civico per i nostri giovani».
Nella foto: il segretario regionale degli operatori sportivi Ugl Antonello Muroni
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