Red
24 giugno 2020
Il futuro del porto di Porto Torres
Avviato il tavolo di confronto tra Consorzio industriale provinciale di Sassari, l’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna e Confindustria centro-nord Sardegna. Nell’incontro della scorsa settimana, una prima analisi di scenario sul futuro dello scalo di Porto Torres
PORTO TORRES - Un confronto continuo, di analisi dell'esistente, per trovare spunti comuni con un unico scopo: agire sulle prospettive di rilancio del territorio. Questo il fine dell'incontro che si è svolto nei giorni scorsi tra i vertici del Consorzio industriale provinciale di Sassari, l'Autorità di sistema portuale del Mare della Sardegna e Confindustria centro-nord Sardegna, nella sede del Consorzio, a Sassari. Un primo step di approfondimento reciproco in merito alla programmazione strategica ed operativa dell’Autorità di sistema e quella del Cips. A partire dal nuovo iter di approvazione dei Piani regolatori portuali, introdotto dalla riforma del settembre 2016. Modifica che, con l’introduzione della predisposizione di Piano strategico di sistema portuale preventiva all’iter dei Prp, ha congelato il documento di pianificazione portuale avviato a Porto Torres. Uno stop che, comunque, non ha pregiudicato l’attività dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna. Così come ha evidenziato il presidente Massimo Deiana, sono diverse e consistenti le opere appaltate, i cui lavori inizieranno nella seconda metà del 2020, per un totale di circa 42milioni di euro di investimenti.
Tra le altre novità presentate dall’Adsp, la programmazione di un terminal crociere che consentirà l’attracco sul lato esterno, di navi di grandi dimensioni e la razionalizzazione del sistema di ormeggi del porto commerciale, porto sempre più vocato al solo traffico passeggeri, che consentirà l’attracco contestuale di cinque navi. Nelle strategie generali del Consorzio industriale di Sassari, delineate nel corso della sua esposizione dal presidente Valerio Scanu, rientra il progetto per la realizzazione di un deposito costiero di Gnl small scale, che avrà una capacità di 10.500metri cubi. Il deposito è previsto alla radice del molo Asi su un’area demaniale di circa 6ettari. La realizzazione dell’opera aveva subìto alcuni rallentamenti a seguito della manifestata volontà di Eni di realizzare nel porto industriale di Porto Torres un deposito galleggiante di circa 40mila metri cubi ormeggiato al cosiddetto “pontile secchi”, che avrebbe soddisfatto tutta la domanda del centro nord Sardegna, rendendo di fatto irrealizzabile il deposito consortile. Contestualmente, dopo gli incontri informali con Snam, ha ripreso corpo l’idea di un deposito consortile alla radice della banchina Asi. L’Autorità portuale ha rinnovato la propria disponibilità a concedere l’area al Consorzio per la realizzazione del deposito.
Altro elemento rafforzato da Scanu, la volontà del Consorzio di acquisire e riqualificare le aree retroportuali per destinarle alla filiera produttiva dell’economia portuale, in linea con il progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi complessa. Ciò anche alla luce della prossima realizzazione del travel lift da parte dell’Adsp nel porto industriale che darà slancio all’attività della cantieristica nautica. Il vicepresidente di Confindustria nord Sardegna, delegato per il settore nautico, Giovanni Conoci ha commentato con favore gli interventi descritti da Massimo Deiana e Valerio Scanu, poiché individuano percorsi attuativi concreti capaci di rendere altrettanto concreto il rilancio dell’area portuale di Porto Torres. L'incontro è servito a rafforzare le sinergie e le azioni congiunte per raggiungere, con maggiore efficacia, gli obbiettivi di crescita del territorio e delle imprese che vi operano, con l’impegno comune di rinnovare in futuro prossimi tavoli tecnici e politici di confronto.
Nella foto: il presidente del Cip Valerio Scanu
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