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Cor 8 giugno 2020
Le grandi dive nelle creazioni di Marco Campus
23 anni, originario di Sorso, Marco Campus rappresenta la terza generazione di sarti della famiglia Campus – Pischedda. Sua nonna paterna Pietrina Pischedda è una delle sarte storiche di Sorso, mentre lo zio Mario Campus ( figlio di Pietrina ) ha un noto atelier anche a Sassari
Le grandi dive nelle creazioni di Marco Campus

ALGHERO - Dalle grandi dive hollywoodiane del passato come Grace Kelly, Marilyn Monroe, Katherine Hepburn e Jacqueline Kennedy Onassis, nasce la prima vera collezione intera di Marco Campus, giovane fashion designer sardo. Grandi icone di stile e di bellezza, affascinanti e, per certi versi, immortali. 23 anni, originario di Sorso, Marco Campus rappresenta la terza generazione di sarti della famiglia Campus – Pischedda. Sua nonna paterna Pietrina Pischedda è una delle sarte storiche di Sorso, mentre lo zio Mario Campus (figlio di Pietrina) ha un noto atelier anche a Sassari. «Sono cresciuto tra le macchine da cucire di nonna Pietrina – sottolinea con orgoglio Marco - la quale mi ha insegnato il mestiere e tutte le tecniche per realizzare un capo da donna, poi ho iniziato a lavorare come apprendista nell'atelier di mio zio Mario dove ho imparato le tecniche sartoriali da uomo».

Diplomato al Liceo Artistico “Filippo Figari” di Sassari nel laboratorio "design della moda e del tessuto", Marco ha poi preso parte al corso di ricamo nel laboratorio Piroddu di Sennori noto per gli abiti tradizionali sardi. Le prime creazioni di Marco Campus, sono state presentate in diverse sfilate in Sardegna, ma anche a Roma al Gran Galà della Moda e all'ultimo Festival di Sanremo dove ha vestito la manager Gabriella Chiarappa. «Prima di realizzare questa mia vera collezione, ho disegnato e cucito dei capi, sempre femminili, creati con temi e per occasioni diverse. Sono molto scenografici e, devo dire, mi hanno regalato delle belle soddisfazioni. Ora gli abiti della collezione che presenterò, saranno sopratutto indossabili, una da giorno e una da sera insieme a quella dedicata alla sposa. Questa collezione – ha evidenziato il giovane stilista - è nata da un intenso studio tra libri, riviste, documentari e film. Per mesi ho lavorato in orari strani perché i pezzi migliori, non so perché, mi venivano in mente la notte».

«Mi sono ispirato agli anni del dopoguerra, ad alcune grandi dive che rappresentano una donna libera e indipendente che acquista consapevolezza e potere nella società ma con una certa eleganza e raffinatezza, soprattutto vive un periodo di leggerezza visibile anche sull'abbigliamento come i capi degli anni 20 che perdono qualsiasi tipo di struttura e prendono carattere e così anche negli anni 50 e 60». Durante la quarantena, Marco Campus, non solo ha disegnato la sua collezione, ma ha anche realizzato mascherine, tutte donate a istituti per anziani, reparti ospedalieri e alle persone che ne avevano più bisogno. Attualmente ne sta realizzando alcune più fashion, dove non manca il suo tocco artistico e per le quali ha incrementato le richieste.



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