La cooperativa Silt, in accordo e collaborazione con la Fondazione Alghero e con l´Assessorato comunale al Turismo ed alla cultura, ha deciso che i siti archeologici di Anghelu Ruju e Palmavera riapriranno ufficialmente al pubblico domani, tutti i giorni, dalle 10 alle 15
ALGHERO - La cooperativa Silt, in accordo e collaborazione con la Fondazione Alghero e con l'Assessorato al Turismo ed alla cultura del Comune di Alghero, ha deciso che i siti archeologici di Anghelu Ruju e Palmavera riapriranno ufficialmente al pubblico domani, lunedì 8 giugno, tutti i giorni, dalle 10 alle 15, orario che rimarrà in vigore per tutto il mese e fino a nuova comunicazione. La riapertura dei siti archeologici del territorio di Alghero, gestiti da trentacinque anni dalla Silt, avviene dopo un lungo periodo di chiusura forzata di tre mesi quando, a partire dall'8 marzo, dopo l'attuazione delle disposizioni del Ministero in riferimento alla dichiarazione di pandemia causata dalla diffusione del Covid-19, si sono chiusi i cancelli e sono state sospese tutte le attività.
Nel corso dei mesi di chiusura al pubblico, i quattro soci della cooperativa, Giovanna, Marta, Giuseppe e Titti, si sono occupati di proseguire tutte le regolari attività di manutenzione necessarie a contenere un accrescimento incontrollato della vegetazione, che si verifica soprattutto nel corso della stagione primaverile, affiancate all'attività di sorveglianza e guardiania dei siti archeologici. Per poter effettuare la riapertura dei siti, la cooperativa ha dovuto investire una parte delle proprie risorse in modo da predisporre la redazione dell'aggiornamento del Dvr ad opera di un consulente esterno ed effettuare l'acquisto di tutti i dispositivi obbligatori così come previsto dalla vigente normativa, in modo che gli operatori possano svolgere il proprio lavoro in totale sicurezza e possa essere tutelata al tempo stesso la salute dei visitatori. Nonostante i siti archeologici siano tra i monumenti e le attività del territorio che registrano uno dei più consistenti flussi turistici, i soci della Silt hanno deciso di posticipare l'apertura per motivi legati essenzialmente all'aspetto economico dal momento che quest'ultima non riceve finanziamenti regionali, ma basa la propria economia esclusivamente sugli introti derivanti dalla vendita dei biglietti, operando in completo autofinanziamento. Infatti, di concerto con i vertici della Fondazione Alghero e del Comune, è stato deciso di rimanere in attesa della ripresa della libera circolazione dei sardi e della riapertura dei porti e degli aeroporti.
La stessa motivazione si può ricondurre alla decisione di iniziare una riapertura graduale dei siti con orario ridotto, in modo da contenere le eventuali perdite dovute alla mancanza di introiti. Sarà cura ed interesse dei soci valutare di incrementare l'orario nel momento in cui dovesse registrarsi un aumento notevole della richiesta e dei flussi turistici. «Le paure e le difficoltà sono tante – dichiarano i soci della Silt - ma essendo gestori di beni pubblici si è giunti alla conclusione di quanto fosse importante riprendere l'attività gestionale in modo da dare un piccolo segnale allo stesso territorio, ma anche per una doverosa assunzione di responsabilità nei confronti di un patrimonio che appartiene a tutta la collettività e che abbiamo la fortuna di custodire, proteggere, preservare». Le attività della cooperativa sono riprese in maniera continuativa a partire dal 3 giugno, in modo da proseguire e portare a termine l'attività di taglio dell'erba ed effettuare tutte le operazioni di pulizia e sanificazione degli gli ambienti di lavoro. I soci hanno deciso di anticipare ufficiosamente la riapertura al pubblico delle aree archeologiche sfruttando così il primo weekend di giugno, così come era stato proposto dal presidente della Fondazione Alghero Andrea Delogu, in modo da iniziare a testare la risposta da parte del pubblico e monitorare i flussi della ripartenza. Le regole per poter visitare in sicurezza i siti, trattandosi di luoghi all'aperto, sono poche e semplici, ma fondamentali: è necessario accedere alle aree archeologiche muniti di mascherina per tutta la durata della visita; attuare il cosiddetto distanziamento sociale; sanificare le mani prima di accedere alle aree grazie agli appositi dispenser messi a disposizione dalla cooperativa stessa. Inoltre, è importante osservare il rispetto del numero massimo di persone per l'accesso e la visita del nuraghe principale, del cortile interno, della torre secondaria e della terrazza di recente apertura, per via delle dimensioni ridotte degli ambienti.
Per ulteriori informazioni sulla visita e sulle nuove disposizioni attuate nei siti, è possibile telefonare al numero 329/4385947 o inviare una e-mail all'indirizzo web silt.coop@tiscali.it. I soci della cooperativa, sulla scia di quanto sperimentato nel corso degli anni passati, stanno studiando la possibilità di organizzare serate notturne a numero chiuso durante la stagione estiva nel rispetto delle nuove disposizioni. Inotre, è in corso di definizione il programma del primo evento, «per il quale è stata scelta una data significativa, che possa essere di buon auspicio per tutto, che segnerà da un lato la ripartenza della nostra attività, ma anche l'inizio di un nuovo percorso e progetto di collaborazione con altre realtà della Sardegna, sperando di riprendere il “discorso” laddove lo avevamo interrotto. Nel corso di questi mesi sono cambiate molte abitudini ma ciò che non cambierà mai è l'amore per il nostro lavoro, la volontà di riprendere più forti di prima la nostra attività e continuare ad accogliere i turisti con la stessa professionalità e passione che ci ha sempre contraddistinto, imparando a “sorridere con gli occhi”».