Red
3 giugno 2020
«Più montagna e meno arte Tiene il mare»
Questo il fulcro dell´indagine effettuata dalla Confturismo-Confcommercio sulle previsioni sulle “microvacanze dell´estate del Covid”. «Risorse subito e al Governo chiediamo un Decreto “Cura turismo”, in pericolo un asset strategico», dichiara il presidente Luca Patanè
ALGHERO - Sale rispetto ad aprile, dal 19 al 48percento, la quota di italiani che pensa di fare le valigie nei mesi tra giugno ed agosto. L’anno scorso, nello stesso periodo, erano il 70percento. I viaggi saranno brevi, anzi brevissimi, massimo tre giorni. E un italiano su cinque pensa che non farà vacanze quest’anno. Sale anche la scelta della “destinazione mare” per il 49percento di chi farà vacanza (siamo ancora sotto il 61percento del 2019), mentre “prende quota” l’attrattività delle mete montane, probabilmente percepite come spazi aperti e quindi più sicuri: il 23percento contro il 18 di maggio 2019.
Effetto contrario per le città d’arte, stabili da aprile al 17percento delle preferenze degli intervistati e 9punti sotto la rilevazione di maggio dello scorso anno. Solo il 15percento degli intervistati visiterà musei, monumenti e mostre in vacanza, contro il 37percento dello scorso anno: insomma, non sarà certo l’estate del turismo culturale. Meno turisti nelle città portano effetti negativi a catena su tutto l’indotto. Basti pensare allo shopping ad esempio che, tra gli obiettivi della vacanza, è indicato solo dal 5percento degli intervistati contro il 20percento di maggio 2019. Un disastro annunciato per quelle attività dei servizi e del commercio locali che confidano sui turisti, più che sui residenti, per realizzare i loro obiettivi di volume d’affari.
Ma a preoccupare più di tutto è il tipo di vacanza che gli italiani dichiarano di volere fare quest’estate. Sono trentacinque su cento a dichiarare che comunque faranno viaggi brevi, con due o tre pernottamenti al massimo, restando nelle vicinanze di casa. A pensarla così, a maggio 2019, erano solo il 14percento, meno della metà. «Ignorare un quadro tanto drammatico e non reagire con immediatezza adottando provvedimenti focalizzati sul turismo sarebbe follia - dichiara il presidente di Confturismo-Confcommercio Luca Patané - Se il nostro è davvero un settore strategico per l’economia italiana (e non sta certo a noi doverlo dimostrare, perché basta guardare i fatti senza bendarsi gli occhi) allora il Governo studi subito, dopo il “Cura Italia”, un Decreto “Cura Turismo”».
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