Giovanni Baldassarre Spano
19 maggio 2020
L'opinione di Giovanni Baldassarre Spano
In gioco il futuro di Alghero
La crisi derivante dall’evento pandemico del Covid-19 in un territorio che vive principalmente di turismo estivo e di massa, rischia si assume proporzioni bibliche. Alghero per far fronte a questo ha schierato vari tavoli tecnici, fra cui emerge l’Unità operativa tecnica diretta dal dottor Mariano Mariani. La prima parte del lavoro di questo organo è stata recentemente presentata alla Terza Commissione del Comune. I punti prospettati, tuttavia coinvolgevano aree tematiche lontane anni luce dalle competenze comunali, tanto da domandarsi se il tempo speso non potesse essere meglio impiegato, partendo da qualcosa di esperibile nell’immediatezza per il territorio. Non volendo assolutamente scadere nella polemica sterile e considerando questa prima parte del lavoro un di più, anche parzialmente condivisibile (tranne l’entusiasmo mostrato sul tema della moneta complementare) questo comprendeva inoltre suggerimenti circa l’uso delle somme della cosiddetta vertenza entrate tra Stato e regione, nonché la riforma dell’istituto della cassaintegrazione. Insomma, un lavoro che spazia e coinvolge tante autorità, tranne il territorio algherese. Non credo che Cagliari, Roma e persino Bruxelles stessero attendendo i suggerimenti macroeconomici provenienti da Alghero, ma di sicuro stanno aspettando di ricevere una seria linea programmatica gli imprenditori algheresi.
Senza puntare su scelte di difficile elaborazione concreta, urge porre in essere un’opera di assistenza al comparto turistico che passi attraverso forme di compartecipazione solidale tra imprese e dipendenti che vedano, per questa difficilissima stagione turistica, la condivisione dei rischi e degli utili tra le due categorie. Per uscire da questa emergenza non resta che l’unità di intenti tra imprenditori e dipendenti che porti ad alleggerire i primi dagli oneri derivanti dal pesante costo del lavoro e i secondi a salvaguardare l’impresa stessa attraverso i propri sacrifici. Il momento reclama soluzioni innovative, basate su una socializzazione del sistema produttivo sino al ritorno alla normalità effettiva. Il pubblico in questo caso deve incaricarsi di mediare i rapporti tra le due categorie, preservando gli interessi sia dell’impresa che del dipendente. I settori più colpiti saranno indubbiamente quello ricettivo e della ristorazione. Bisogna quindi concentrare le energie su questi ambiti senza ipotizzare soluzioni che esulino in maniera evidente dalle competenze comunali, ricordando che Rudas costituisce sempre il confine.
La crisi che stiamo vivendo ha rilevato la fragilità economica di una città che non può continuare a puntare totalmente sul turismo, specie estivo, ma che deve investire anche nel settore primario per la rinascita del territorio attraverso l’abbinamento di sistemi di filiera corta e lunga per le produzioni agricole e zootecniche, come ha fatto da tempo Arborea. Inventare ricette o modelli particolari non serve, basterebbe dare attuazione vera al programma elettorale, coordinandolo con la situazione corrente. In questi giorni ricade il primo anniversario del programma, che con rammarico rimane un mero canovaccio implementato solo dall’improvvisazione. Per ora si resta in attesa delle ulteriori elaborazioni dell’Unità operativa tecnica, rammentando che ogni giorno perso rischia di vedere compromessi i sacrifici fatti negli anni dagli imprenditori algheresi e di causare la perdita di posti di lavoro. Non possiamo permetterci errori poiché in gioco c’è il futuro di Alghero.
* membro Psd’az Alghero
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