Nel grido di dolore degli imprenditori del settore dell´accoglienza turistica cittadina tutta la disperazione per un momento terribile. Ecco i 5 punti base sottoposti da tempo all´attenzione dell´Amministrazione comunale algherese rimasti ancora senza risposte
ALGHERO - Dalle imprese dell'accoglienza turistica di Alghero riunite nel comitato
Hereca si leva l'urlo di dolore per i «ritardi» con cui l'amministrazione comunale affronta quello che sottolineano essere «il momento più difficile dal dopoguerra» [
LEGGI]. Ristoratori e imprenditori chiedono immediati interventi perchè - precisano - «non c'è più tempo da perdere». «Serve il massimo sostegno perché le risposte alle richieste del comparto siano finalmente evase - concludono - c'è il serio rischio che il coma in cui si trova il settore, diventi irreversibile».
Ecco i 5 punti base sottoposti da tempo all'attenzione dell'Amministrazione comunale rimasti ancora senza risposte.
1) Ampliamento degli spazi esterni alle attività consentendo la possibilità di allestire tavoli e dehor, in particolare per le imprese con ridottissimi spazi interni, in finestre temporali determinate, ove necessario, secondo un piano particolareggiato che sia in grado di garantire il medesimo numero di coperti all'esterno autorizzati nel pre-Covid con, in aggiunta, superfici utili per ristorare il numero di coperti sacrificati nelle aree interne a causa del distanziamento sociale.
2) Richiesta al sindaco di attivare una conferenza di servizi per l' attivazione di procedure armonizzate, chiare, certe, ed univoche, per certificare la salute dei titolari, dei dipendenti e dei clienti, garantendo la salubrità dei luoghi di lavoro, attraverso un unico protocollo sottoscritto da tutti i corpi di vigilanza sanitaria dello stato.
3) Rapida modifica del piano commerciale per mitigare la direttiva
Bolkenstain (legge Bersani) al fine di congelare nuove aperture e soprattutto scongiurare operazioni di acquisto predatorie a "buon mercato"; Attuazione di iniziative (con associazioni e operatori locali) di animazione urbana.
4) Attivazione di uno sportello per le imprese attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria (es: Confcommercio) rappresentative del settore per assistere le centinaia di partite Iva a cui serve offrire una bussola per attraversare la selva di provvedimenti scaturiti dai vari livelli istituzionali.
5) Rappresentare presso l'
Anci regionale, la proposta di fiscalizzazione degli oneri sociali con accollo di una parte del costo del lavoro da parte della Regione, allo scopo di evitare l’esplosione della spesa per il welfare e il conseguente mantenimento dei livelli occupativi.
Nella foto: una recente manifestazione del settore a Sant'Anna, alla presenza del sindaco Mario Conoci