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12 maggio 2020
Bar e ristoranti di Alghero in coma «Nessuna risposta, così si muore»
«Il tempo è scaduto». Dal 18 maggio la riapertura delle attività ma dall´amministrazione comunale di Alghero tutto tace. Aziende dell'accoglienza turistica in crisi profonda. Il settore Horeca di Alghero è molto preoccupato perchè «nonostante l´iniziale apertura del sindaco, a distanza di oltre un mese non è giunta agli imprenditori nessuna risposta»
ALGHERO - «Più di un mese fa abbiamo accolto con grande soddisfazione l’apertura dell’Amministrazione, nella persona del sindaco, di voler collaborare col Comitato Horeca e rendere il settore dell'accoglienza partecipe del percorso utile ad assistere le nostre imprese nella più grave crisi economica dal dopoguerra ad oggi. Come più volte ribadito, si tratta di un settore fondamentale dell'economia algherese che necessita di provvedimenti urgenti che, se non varati rapidamente, rischiano di compromettere per sempre il futuro di migliaia di lavoratori. Detto questo, però, ci duole sottolinearlo, ad oggi, nessun provvedimento di quelli suggeriti, è ancora giunto al suo traguardo. Comprendiamo le difficoltà di chi amministra in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, comprendiamo anche la "solitudine" in cui i sindaci sono costretti ad operare, soprattutto quando è palese l’assenza delle figure utili a raggiungere tali obiettivi in taluni comparti, però, visto proprio il momento che vede la maggior parte delle attività vicine al definitivo collasso, ci saremmo attesi una drastica virata, un cambio di passo, per farci trovare pronti alla riapertura».
Apprezziamo la disponibilità del Sindaco Conoci e la sua volontà di fare proprie le nostre istanze, ma la variabile tempo ci impone di richiamare l'attenzione sul grave ritardo. È ora che Alghero riparta, e riparta bene. Non c'è più tempo da perdere. Perché gli imprenditori che rappresentiamo possano affrontare con ragionevole speranza la fatica della ripartenza è necessario che sappiano su quali superfici per la somministrazione possano contare, sulla fiducia che gli organismi deputati al controllo abbiano visioni comuni, sul fatto che la Regione Sardegna liberi risorse utili per l'abbattimento del costo del lavoro. Insomma, chiediamo che si dia corso alle numerose richieste messe nero su bianco dal nostro comitato. Siamo consapevoli che senza il luccichio delle nostre imprese, che dà risposte a tante famiglie coi vari stipendi, Alghero non può essere la stessa. Del resto è necessario, è fondamentale, ricreare un clima di positività e socialità che, da tre mesi e oltre (visti l’aggiunta del periodo invernale precedente), manca totalmente.
«Il settore Horeca vive nel segno delle emozioni, dello svago, della convivialità, siamo noi deputati a far ripartire la città, ma dobbiamo essere messi nelle giuste condizioni per farlo. Se l’apertura è per il 18, come si può pensare di farlo senza poter programmare investimenti, assunzioni, azioni di intrattenimento, modello di business? Gli elefantiaci tempi della burocrazia e le sue lungaggini non possono condizionare un tessuto sociale ed economico allo stremo. Serve il massimo sostegno perché le risposte alle richieste del comparto siano finalmente evase: c'è il serio rischio che il coma in cui si trova il settore, diventi irreversibile. E’ urgente attuare un pronto soccorso, altrimenti sarà quasi impossibile evitare il nostro funerale e col nostro quello di tanti lavoratori» conclude il comunicato stampa delle imprese Horeca di Alghero.
Nella foto: l'assessore allo Sviluppo economico del comune di Alghero Giorgia Vaccaro e Marco Di Gangi, delegato comunale al Turismo
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